Senza aspettare il governo e i suoi nuovi ristori, il Lazio scende in campo per aiutare le partite Iva colpite dalla crisi Covid, destinando con un apposita delibera di giunta per loro 10 milioni di euro. Fondi che seguono gli altri 529,74 milioni di euro già stanziati e dei quali ne sono stati spesi oltre 370 milioni.
La misura - “Contributo Partite Iva” - guarda ai professionisti con reddito entro i 26mila euro (sono escluse le ditte individuali) operanti nel Lazio, quindi anche domiciliati nel territorio, che dovrebbero ottenere circa 600 euro l’uno. Lo stanziamento di questo provvedimento sarà cumulabile con quello che il governo si accinge a fare per gli autonomi, ma non ha ancora sbloccato.
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I portenziali
In ogni caso, nel Lazio, la platea è di oltre 16mila soggetti potenziali. A breve sarà emanato il bando con tutte le modalità, mentre la domanda sarà presentata online attraverso i portali creati da Lazio Crea.
Sono interessati tutti quei soggetti autonomi che hanno visto ridursi i loro redditi e i loro fatturati per la crisi economica scaturita dopo la pandemia e appartenenti alle categorie più penalizzate. Per esempio, oltre ai professionisti canonici, chi opera nell’alloggio di strutture ricettive, nei servizi di ristorazione, nelle attività editoriali, nella produzione cinematografica, nel trasporto con noleggio attraverso un proprio mezzo, nell’istruzione, nelle attività sportive nel campo della pubblicità o delle agenzie di viaggio.
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Attenzione anche al campo della cultura (guardando alle arti rappresentative come al teatro o alla organizzazione degli eventi fino al giornalismo) e a chi offre servizi alla persona: cioè lavanderie, tintorie, barbieri e parrucchieri, istituti di bellezza, massaggi ma anche addetti allo sgombero delle cantine, toilettatori per animali o tatuatori.
Intanto il mondo delle imprese guarda ai fondi già stanziati e non ancora spesi, con la Regione - come nel caso del contributo per le partite Iva - che ha promesso di utilizzarli per altri ristori.
Respinte
Come detto, su 529,74 milioni già messi a disposizione per le categorie produttive, ne sono stati impegnati 372,824, vuoi perché sono state meno del previsto le richieste dei beneficiari, vuoi perché alcune domande non presentavano i requisiti necessari.
La misura di maggiore successo è stato il pronto cassa con i suoi assegni a tassi ultra agevolati fino a 10mila euro e garanzia in carica all’ente regionale: con questo canale sono stati finora aperti impegni per 363 milioni di euro, anche a piccole imprese non “bancabili”.
Già inviati, poi, 15 milioni alle aziende di trasporto pubblico e spesi soprattutto per ampliare le corse scolastiche.
Il cosiddetto bando ristori Irap, cioè calcolato in base all’imposizione di questa tassa, ha visto 11mila richieste, del valore complessivo di 30 milioni di euro.
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Cinema e teatri
Guardando alle altre misure sul fronte della cultura, poco più di 900mila euro (su 1,64 milioni) sono stati versati ai cinema e ai teatri come contributo per l’affitto, sempre cinema e teatri si sono visti erogare, rispettivamente, ristori per 1,622 milioni e 1,3 milioni. Infine, quasi 2 milioni alle associazioni culturali e quasi 3 per gli eventi sportivi che non si sono tenuti.
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Marzo 2021, 14:08
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