Rissa al Pincio, i racconti: «Quello con la tuta rossa se l'è cercata, va in giro a picchiare minorenni»

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di Alessia Marani

«Quello con la tuta rossa che è stato gonfiato di botte se l’è cercata. Va in giro tutti i sabato pomeriggio al Pincio e in Centro a menare la gente a caso, se la prende soprattutto coi ragazzini, quelli come noi di 14, 16 anni. Anche l’altro pomeriggio l’ha fatto e ha trovato uno più stro... di lui». Sulla Collatina, in periferia, quel giovane lo conoscono in molti. E anche il picchiatore: «Ha un pitbull». In uno dei video di folle violenza e assembramenti in tempo di Covid circolato ieri per i telefonini dei “pischelli” romani e non solo, quel ragazzo viene picchiato selvaggiamente sulla banchina della Metro A e lasciato a terra. «Qua è una faccia conosciuta, probabilmente lui o gli amici suoi stanno nella zona vecchia, quella degli spacciatori. Là le pistole girano come niente», racconta una ragazza, sul marciapiede senza mascherina.

 

Risse in piazza nei giorni del covid, il vuoto “dentro” dei nostri ragazzi

Vicino e lei un amico che si fa una canna.

Gli indirizzi di chi sabato era prima al Pincio, poi a piazza del Popolo, e quindi sotto la stazione della metro, testimoni o protagonisti delle maxi-risse postate sui social, portano lontano da Villa Borghese: arrivano sulla Tuscolana, sul litorale ma anche qui tra Lunghezza e la Collatina. Qualcuno sabato al Pincio c’era. Commenta e ride con gli amici le immagini postate sui sociale. Ripete le scene e butta giù bestemmie come in una cantilena. «Oh, gli ha detto pure ci rivediamo domani, invece ha fatto ‘na finta, diceva tutto convinto che veniva.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Dicembre 2020, 22:22
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