Rifiuti, meno mezzi e meno cassonetti: sulle strade tornando le montagne di immondizia

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di Francesco Pacifico
Raccolta dei rifiuti a singhiozzo in molti quartieri di Roma, con i sacchetti che tornano in strada. Nonostante la città si stia lentamente svuotando e i turisti siano rari. E se non bastasse, arrivano segnalazioni da più parti che in alcuni quartieri - Portuense o Monti Tiburtini - “spariscono” i bidoni: tolti per essere lavati perché sporchi o per essere cambiati perché rotti, non sempre vengono sostituiti. Con il risultato che diventa quasi impossibile spingere sulla differenziata, visto che poi i cittadini buttano l’indifferenziato nei contenitori della carta o plastica, oppure lasciano i sacchetti a terra.

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Così montano le proteste dei cittadini rimasti a Roma. E sono tanti i nostri lettori che ci scrivono. Come Luigi Laviano, che abita a Talenti. «Per giorni, davanti casa mia, strade come vie Ezra Pound sono un lungo tappeto di rifiuti che traboccano dai cassonetti. E pure quando vengono a raccogliere l’indifferenziato, restano pieni i secchioni di organico, carta e plastica. Intanto si è formata una cospicua colonia di topi». Altra parte della città, San Pietro, ed ecco Massimo Cavaterra segnalare «lo stato di avanzamento del degrado di tre strade in prossimità come via Nicolo V, viale Vaticano e Benedetto XVI. I problemi sono sempre i soliti con i rifiuti accumulati nei pochi cassonetti, per non parlare degli “odori”». Verso Sudovest, al Portuense, Simona Lucchi racconta che «la situazione di raccolta e gestione dei rifiuti a Via Fusinieri e Via Medi ha ormai raggiunto un livello allarmante». E a nulla sono valse le «innumerevoli segnalazioni all’Ama. All’incrocio di queste due strade i cassonetti sono perennemente straripanti di spazzatura di tutti i generi (compreso l’umido). Di conseguenza siamo costretti a depositare i sacchetti in prossimità dei bidoni. Lo svuotamento dei cassonetti. poi, viene effettuato in modo saltuario a volte trascorre più di una settimana senza ritiro».

I maggiori problemi riguardano il quadrante Est e quello Nord della città: da un lato, verso la Cassia, Boccea, piazza Irnerio, Primavalle Monte Mario o la Balduina; dall’altro, dalle parti di Monte Sacro, Centocelle, Tor Pignattara e la Rustica. Poi c’è l’effetto movida. «A ogni inizio settimana - spiega la presidente del VII, Monica Lozzi - dobbiamo fare i conti con quanto lasciato nelle piazze del divertimento: bottiglie, cartacce, ma non solo. Lavoro in più per i dipendenti dell’Ama, che già faticano a tenere pulita la città». E, con l’arrivo dei saldi, in Centro si segnalano sempre più bidoncini della differenziata davanti a bar, negozi e ristoranti svuotati con ritardo.

PROBLEMI ATAVICI 
Dietro questi disservizi una serie di problemi mai risolti. Ama non riesce a garantire tutti i “giri” per mancanza di personale e di camion. Sul primo fronte il tasso di assenteismo (ferie, malattie e permessi) riguarda un lavoratore su 4 in un’azienda che lamenta normalmente l’assenza di 100 autisti dei mezzi rispetto a quelli necessari. Una situazione peggiorata anche perché la municipalizzata deve occuparsi direttamente della raccolta delle Und (utenze non domestiche) di bar negozi e ristoranti, dopo la fine del contratto di fornitura in alcuni municipi a Multiservizi. Ma nelle prossime settimane, con un sempre più probabile stop a Rocca Cencia dopo il sequestro della magistratura, la situazione potrebbe andare in tilt. Qui ogni giorno, in quest’impianto, Ama invia 700 tonnellate di rifiuti.

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Agosto 2020, 00:05
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