Rifiuti a Roma, Esquilino rione discarica. «Non paghiamo la Tari»

Bidoni stracolmi e sacchetti ovunque: la protesta corre sui social

Emergenza rifiuti, Esquilino rione discarica. «Non paghiamo la Tari»

di Raffaella Troili

Emergenza Esquilino. Sono i cittadini esasperati a pubblicare foto del degrado in cui versa il rione: non solo di cassonetti stracolmi di rifiuti, vere e proprie discariche a cielo aperto, ma immondizia ovunque, persone che raccolgono da terra come possono scarti di alimenti, altri disperati che se ne cibano, gabbiani e topi che pasteggiano dai sacchetti abbandonati sui marciapiedi di fianco ai portoni, ratti morti e clochard sdraiati tra passanti e immondizia.
«Giaciglio di un clochard vicino a un hotel, con i turisti inorriditi che scattavano foto. Pulito alla meglio da me», scrive Andrea Bellomo postando una foto. «Via Napoleone III, ore 12,20, tra lo stupore dei turisti.....per inciso a me dei turisti importa poco, sono addolorata e schifata per come viene trattata Roma e per lo schifo che dobbiamo sopportare noi cittadini, noi esquilini... Ieri ho pagato 360,00 di Tari... Per cosa?», scrive sul gruppo di quartiere di Facebook, Flavia della Branca, suggerendo «Una petizione per chiedere un incontro con amministrazione, Ama, associazione commercianti e forze dell'ordine? Con un impegno scritto!».

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EFFETTO BOOMERANG
La piazza virtuale purtroppo si aggiorna di continuo. In tanti si chiedono: «Ma dove sono gli spazzini?» e «fino a quando dobbiamo sopportare tutto questo?». Il degrado è sotto gli occhi di tutti, preoccupa anche dal punto di vista igienico sanitario. Senza contare l'effetto boomerang dal punti di vista turistico, considerato che l'Esquilino è nel centro storico, I Municipio, cuore di Roma, a due passi dalla Stazione Termini, punto nevralgico e di passaggio per migliaia di turisti. Da via Turati, a via Giolitti, a via Cattaneo, nonché sotto i portici della piazza, e ancora a via Buonarroti, via Gioberti e via Principe Amedeo, la situazione è fuori controllo e i miasmi alimentari dal caldo rendono l'aria irrespirabile. «Le segnalazioni all'Ama non vengono minimamente prese in considerazione», raccontano i residenti, assediati da colonie di topi e discariche a cielo aperto. «Forse una protesta collettiva che comprenda il non pagamento della tassa sui rifiuti li farà agire... - scrive qualcuno - appena soffia un refolo di vento la puzza entra nelle case.

Non ricordo nulla di simile negli anni scorsi».

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Stefano Marin, assessore all'ambiente del Municipio, si dà tanto da fare ma ammette: «L'Esquilino sta in sofferenza rispetto ad altre zone mentre andrebbe rivalutato, accoglie tutto il turismo pendolare d'Italia. Mi sembra poco giusto non accoglierli con decoro e pulizia. Per questo da stasera partirà un'operazione di decoro urbano da Santa Croce a piazza Vittorio, che coinvolgerà tutto l'Esquilino. Una bonifica che aspettavamo da tempo».
LA PROTESTA
Ma molti intanto parlano di una protesta collettiva: «Non paghiamo la tari, sono settimane che versiamo in queste condizioni e non si vede l'ombra nemmeno di uno spazzino, le strade puzzano di urina, sono impregnate dei liquidi dell'immondizia e i marciapiedi sono inutilizzabili», racconta Fabio Lazzarini. «Siamo stanchi di vivere nel degrado. A volte la situazione è insostenibile». Succede quando un tappeto di rifiuti ricopre i marciapiedi, colpa del vento, dei gabbiani, del degrado che porta altro degrado. «Al pensiero che il 29 luglio bisogna pagare la Tari (e caramente) per un servizio inesistente c'è da indignarsi proprio. Se tutto va bene, il colera non ce lo toglie nessuno... altro che Covid!», chiosa Carmen Trimarchi.

 

Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Luglio 2022, 14:35
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