Roma, emergenza ospedali: chiudono i reparti non covid. Allarme infermieri: «Insieme pazienti positivi e negativi, rischio contagi»

Ospedali: chiudono i reparti non covid. Allarme infermieri: «Insieme pazienti positivi e negativi, rischio contagi»

di Flaminia Savelli

Rete informatica in tilt, code e lunghe attese nei drive in. Da ieri, dopo l’attivazione della prenotazione on line obbligatoria, il sistema in alcuni presidi ha funzionato a singhiozzo per tutta la mattinata. Mentre la piattaforma della Regione Lazio, per registrarsi e quindi prenotarsi, è andata in “crash” nel pomeriggio. Sono entrati infine, in servizio i tirocinanti nelle 21 Uscar, le unità mobili, che eseguono tamponi rapidi su richiesta delle Asl e per le visite domiciliari. I primi attivati ieri sono 80 i professionisti, 50 medici e 30 infermieri.

L'ALLARME

Ma nei prossimi giorni, la rete di presidio che filtra l’accesso a ospedali e pronto soccorso, sarà potenziata con i 300 medici di medicina generale pronti ad effettuare nel loro ambulatori tamponi antigenici. Il bando per i volontari è stato chiuso la scorsa settimana e i dottori, sono in attesa di kit e del materiale da utilizzare per processare gli esami. In sofferenza ancora gli ospedali; 500 pazienti positivi al Covid erano in attesa di un posto letto. Cinquanta le ambulanze bloccate nei piazzalo. Al San Camillo, il reparto medicina di urgenza e ortopedia sono stati riconvertiti in reparti Covid. Nella struttura, gli infermieri hanno informato il direttore sanitario con una nota che: «In area emergenza - si legge - il personale deve assistere pazienti positivi e pazienti negativi. In assenza di percorso Covid decifrato». Infine, la Asl Roma 5 in serata ha ordinato il «blocco assoluto dei ricoveri in elezione».

LABARO

I primi a fare i conti con problemi tecnici sono stati i romani che ieri mattina hanno impiegato oltre tre ore per il tampone alla Casa della Salute di via San Daniele del Friuli, a Labaro - Prima Porta. Il sistema informatico infatti è andato in tilt per la lettura del codice a barre. Il risultato? Le prenotazioni che erano state ordinate per fasce orarie si sono accavallate. «Avevo prenotato nella fascia oraria delle 8.30 ma ho dovuto aspettare comunque fino alle 11.30 prima di potermi sottoporre al tampone. A cosa serve prenotarsi, se poi siamo costretti ad aspettare tanto?» domanda Francesco, uno dei 400 pazienti in attesa ieri mattina.

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La procedura è stata rallentata per tutta la mattinata e la situazione è tornata alla normalità solo nel primo pomeriggio.

Al Centro carni sulla via Palmiro Togliatti invece, senza problemi la mattina ma nel pomeriggio in affanno il sistema di etichettatura. In sostanza, il tracciamento del tampone. Rallentamenti e code anche Casal Bernocchi, ad Acilia e al Campus Biomedico: la tensione tra i pazienti in fila è cresciuta quando un gruppo numeroso di persone si è presentato senza la prenotazione telematica. «Avrebbero dovuto rimandarli tutti a casa - denuncia Roberta, una delle utenti che era in attesa - invece di fatto li hanno integrati nella nostra fila. Il personale medico - racconta ancora - ha allertato la polizia. Gli agenti sono rimasti per diversi minuti, fino a quando i più agitati non sono entrati nel piazzale per l’esame».

PRENOTAZIONI

Come se non bastasse, tra le 16 e le 17 del pomeriggio è andata in tilt la piattaforma attivata dalla Regione Lazio per la prenotazione. Con un sovraccarico di richieste che ha obbligato, pure in questo caso, gli utenti a lunghe attese e a tentare l’accesso più volte prima della conferma definitiva. Tanti gli utenti che hanno richiesto lo sblocco della rete attraverso i canali social di “Salute Lazio”. «È questione di fortuna trovare il posto disponibile se in quel momento sei collegato» racconta Silvia che dopo numerosi tentativi di registrazione in uno dei drive in della Asl Roma 2, ha sollecitato l’intervento sulla rete bloccata per diversi minuti. «Sono stata anche fortunata - dice - perchè il mio fidanzato, in due giorni non ha trovato nemmeno una prenotazione disponibile. Quindi alla fine ha scelto di fare la fila di 6 ore, quando ancora il campus lo permetteva». Nessun problema tecnico invece al drive in Santa Maria della Pietà, al Trionfale.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Ottobre 2020, 00:35
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