Roma, il calciatore Marco Tampwo morto a 19 anni dopo un malore. Il papà: «Credevo che dormisse»

Mentana, Marco Tampwo morto a 19 anni dopo un malore. Il papà: «Credevo che dormisse»

di Fulvio Ventura

Tragedia alle porte di Roma, il pomeriggio di Ferragosto ha perso la vita un giovane di Mentana. Marco Tampwo, 19 anni, è stato ritrovato privo di vita dai genitori. Il ragazzo, di origini congolesi e promessa del calcio alla seconda stagione in Serie D, dopo due giorni dall’inizio del ritiro estivo con la sua nuova squadra era risultato positivo al covid, dopo un tampone, ed era tornato a casa. Nel pomeriggio di domenica si era sdraiato per riposarsi e quando il padre è rincasato, verso le 18, l’ha visto e pensava che dormisse. Quando non ha avuto risposta, dopo averlo chiamato più volte, l’uomo ha subito temuto il peggio e purtroppo neanche l’intervento dei sanitari del 118 è servito a nulla. La procura ha aperto un’inchiesta, ipotizzando il reato di omicidio colposo. Il magistrato ha disposto l’autopsia per accertare se il decesso sia arrivato per cause naturali o sia stato causato da altri fattori.

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I SOCCORSI
Il medico dell’ambulanza non ha potuto far altro che certificare il decesso, dai primi accertamenti sembra possa trattarsi di infarto, e chiamare i carabinieri. Durante la chiamata i militari hanno avuto modo di ascoltare le urla disperate dei genitori del ragazzo e di alcuni parenti che sono subito accorsi. «L’ho visto disteso - ha poi raccontato il padre ai soccorritori - sembrava che stesse dormendo. L’ho chiamato, ma lui non si muoveva». Prima non c’era stato nulla che lasciasse presagire questo dramma.

Marco, che da pochi giorni aveva iniziato la preparazione estiva con la sua nuova squadra l’Atletico Terme Fiuggi, era in perfette condizioni di salute. Nulla faceva presagire la tragedia.

I carabinieri della compagnia di Monterotondo e della stazione di Mentana, alla luce dei risultati dell’esame autoptico, ascolteranno i genitori del ragazzo, devastati dalla morte del figlio. Accanto alla mamma ed al papà, in questo momento, ci sono le altre due figlie e tutti i parenti che abitano vicino a loro, in una zona di campagna del comune di Mentana. Il padre è fisioterapista in una clinica privata della zona. 

IL RICORDO
Il ragazzo, promettente centrocampista, era reduce da un’esperienza di due anni in Toscana con la maglia della Pianese doveva giocato prima nelle giovanili e poi, lo scorso anno, in prima squadra. Voleva, però, avvicinarsi a casa ed a fine stagione, tra le tante società che lo corteggiavano, aveva scelto l’Atletico Terme Fiuggi. «Sono bastati pochi minuti ed ha subito sposato il nostro progetto - ricorda il direttore sportivo Maurizio Manfra -. Aveva sostenuto i primi due giorni di allenamento con la squadra e gli sono bastate poche ore per fare amicizia con tutti». Anche se da poco indossava la maglia del Fiuggi, la società lo conosceva bene per averlo seguito quando giocava ancora nelle giovanili della Vigor Perconti, a Roma. «Era un giovane serio, un ottimo calciatore, un centrocampista di gran classe, molto elegante in campo. Abbiamo deciso di ritirare la sua maglia, la numero 21». Come tutti i calciatori Marco puntava ai professionisti e per farlo si allenava con costanza. All’inizio del ritiro aveva presentato al Fiuggi un certificato di idoneità rilasciato dall’Istituto di Medicina Sportiva. 
 


Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Agosto 2021, 00:16
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