Manuel Bortuzzo, pena ridotta ai due aggressori: da 16 anni a 14 e 8 mesi

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Quello in cui rimase gravemente ferito Manuel Bortuzzo fu un raid premeditato. Una azione scellerata messa in atto con l'intenzione di uccidere e che ha causato la paralisi delle gambe al giovane nuotatore. Lo hanno ribadito i giudici della Corte d'Appello di Roma che hanno sostanzialmente accolto l'impianto accusatorio della procura generale abbassando dai 16 anni del primo grado ai 14 anni e 8 mesi, la pena nei confronti di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, autori del raid. I giudici hanno fatto cadere nei confronti dei due, reoconfessi, l'accusa di tentato omicidio ai danni di Martina, la ragazza che era con Bortuzzo la notte tra il 2 e il 3 febbraio del 2019. 

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LA SENTENZA

I giudici di secondo grado hanno quindi condannato Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano a 14 anni e 8 mesi di carcere contro i 16 inflitti in primo grado. A cadere l'accusa di tentato omicidio premeditato nei confronti della fidanzata di Bortuzzo. Rei confessi, erano stati processati con rito abbreviato. I due nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019 a piazza Eschilo, quartiere Axa della Capitale, spararono tre colpi di pistola contro Bortuzzo, che venne colpito alla schiena, e la fidanzata Martina Rossi, che si trovava accanto a lui a un distributore automatico di sigarette e rimase miracolosamente illesa.
 
 
 

Il legale: ha accettato serenamente la decisione

«Ho sentito Manuel e la sua famiglia - ha commentato il legale Massimo Ciardullo - che hanno accettato serenamente la decisione dei giudici, senza nessuna polemica. Dal canto mio è una sentenza che rispetto ma che non condivido, attendo di leggere le motivazioni». Manuel venne raggiunto da un proiettile mentre si trovava davanti ad un pub nel quartiere Axa, quadrante sud della Capitale. L'atleta venne centrato da un colpo sparato da Marinelli mentre quest'ultimo era a bordo di un motorino con Bazzano. Un blitz durato pochi istanti, in un sabato sera d'inverno nella periferia sud della Capitale. Il proiettile ha raggiunto Bortuzzo, che si trovava ad un distributore di sigarette con la fidanzata, alla schiena causandogli la paralisi delle gambe e mettendo la parola fine ad un futuro da protagonista nel nuoto azzurro. Nei confronti dei due imputati l'accusa è stata riformulata in tentato omicidio premeditato e porto, detenzione e ricettazione d'arma da fuoco. I due erano stati processati con rito abbreviato nell'ottobre dello scorso anno. La sventagliata di almeno tre colpi fu messa in atto «come attività ritorsiva e dimostrativa dopo una rissa avvenuta presso il locale» dove si trovava anche Manuel. L'atleta era stato lì per trascorrere la serata, senza prendere parte alla rissa. Il raid dei due condannati mirava a rimarcare, in sostanza, il potere su quella piazza. Nell'ordinanza con cui il gip Costantino De Robbio convalidò l'arresto per i due si affermava che Marinelli e Bazzano quella notte «hanno sparato per uccidere, programmando un brutale omicidio» in un vero e proprio «raid covato da tempo» e «non riuscito per cause indipendenti dalla loro volontà».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Luglio 2020, 08:56
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