Zona gialla, il Lazio si ribella: «Dati buoni, rischio moderato». In due settimane scesi ricoveri, terapie intensive e Rt

Il Lazio si ribella alla zona gialla: «Dati buoni, rischio moderato»

di Francesco Pacifico

La Regione dice di avere i numeri per tornare in zona gialla. Ma non è detto che oggi il governo non lasci il Lazio in fascia arancione, con tutte le restrizioni del caso (e in corso) per il servizio nei ristoranti e al bar o per l'attività sportiva. Ci sono questioni tecniche (da quando far partire e calcolare i 14 giorni con le limitazioni necessarie per abbassare la curva) e questioni più politiche, con il governo preoccupato a livello nazionale che la percentuale dei casi positivi rispetto al totale dei tamponi (5,2 per cento) sia ancora troppo alto e consigli cautela. Fatto sta che quello che fino a poche ore fa sembrava scontato, viene rimesso in discussione: cioè il Lazio da domenica di nuovo tra i territori in zona a gialla.

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LE POLEMICHE
Dalla Regione Lazio si fa notare un certo ottimismo, intriso però di non poche vene polemiche. «Ci aspettiamo una valutazione del rischio con passaggio in area moderata, tenuto conto che vi è una riduzione da due settimane di tutti gli indicatori. Ma bisogna mantenere alta l'attenzione». Infatti l'indice Rt, quello che calcola la velocità di trasmissione del virus, è sceso a 0,73 da 0,98 in una settimana, e sono calati i livelli di ospedalizzazione per Covid, dei posti letti in terapia intensiva, il numero dei focolai o l'incidenza dei malati sulla popolazione complessiva. Per il resto, sul ritorno in zona gialla bisogna, l'amara conclusione dagli uffici di via Cristoforo Colombo, è «che si devono attendere le valutazioni dell'Istituto superiore di sanità e le successive determinazioni del ministero».

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IL QUADRO
Ma qual è attualmente la situazione del Lazio? Nell'ultimo bollettino si legge che nelle scorse 24 ore si registrano 1.263 casi positivi, 75 in meno del giorno prima. Le vittime sono 43, in calo di 19 unità, mentre i guariti sono soltanto nella giornata di ieri 1.481. Soltanto a Roma, invece, i nuovi positivi sono 418. Il tutto in seguito a oltre 13 mila tamponi molecolari (+881), ai quali se ne aggiungono altri 17 mila antigenici per un totale di oltre 30mila test.

Dalla Regione, poi, l'assessore alla Sanità, Alessio D'Amato, ci tiene a far notare che «diminuiscono i casi, i decessi e i ricoveri e sono stabili le terapie intensive.

Il rapporto tra positivi e tamponi è a 9 per cento, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende a 4 per cento». Quindi di oltre un punto inferiore rispetto al livello nazionale. Per tutto questo D'Amato ribadisce: «Ci aspettiamo una valutazione del rischio con passaggio in area moderata tenuto conto che vi è una riduzione da due settimane di tutti gli indicatori».

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Guardando alla Capitale, nella Asl Roma 1 sono stati riscontrati 148 casi nelle ultime ore, molti dei quali isolati a domicilio oppure con link familiare o in contatto di un caso già noto. Le vittime in questa parte della città, 4, avevano rispettivamente 66, 82, 95 e 95 anni e tutti con patologie pregresse alle spalle. Nella Roma 2 sono 276 i positivi scoperti, anche in questo caso per lo più isolati a domicilio. Qui i decessi sono stati 80, il più giovane aveva 62 anni, il più anziano 90. Nella Roma 3 invece i nuovi infettati sono 66 e cinque sono le vittime (tra i 64 e gli 89 anni).
Sul fronte della campagna vaccinale, Pfizer ha comunicato che dalla prossima settimana tornerà a inviare le dosi concordate, cioè circa 50mila ogni sette giorni. Il 16 febbraio, poi, le fiale consegnate saranno 59mila. Novemila in più rispetto al solito, ma comunque insufficienti a invertire i ritmi della campagna, che dall'8 febbraio vedrà entrare nel vivo la protezione agli anziani over80 con 85 punti di distribuzione (35 nella sola Roma). Intanto, e al momento, sono state somministrate 170mila dosi: di queste 12mila sono state date a ultraottantenni e in 50mila le hanno ricevute per i richiami. Al riguardo, fa ben sperare che il 90 per cento dei sanitari del Bambino Gesù ai quali è stato inoculato il farmaco, hanno sviluppato gli anticorpi già alla prima dose.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Febbraio 2023, 16:28
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