Incendio in carcere a Rebibbia, fiamme appiccate da detenuto disabile. Sappe: «Va subito trasferito»

Incendio in carcere a Rebibbia, fiamme appiccate da detenuto disabile. Sappe: «Va subito trasferito»
«Ieri, nel reparto G12 di Rebibbia, un detenuto sordo muto che aveva già creato problemi in tutti gli altri reparti del penitenziario, ha appiccato un incendio alla sua cella intossicando l'intera sezione. Evacuati nel cortile passeggi 20 detenuti in isolamento precauzionale Covid-19». Lo rende noto Maurizio Somma, segretario nazionale per il Lazio del Sappe.

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«Il detenuto disabile, in poco tempo, ha collezionato una serie di gravi episodi, tutti segnalati al Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per un trasferimento, ma continua a permanere inspiegabilmente a Rebibbia. Nessun detenuto o poliziotto intossicato, per fortuna, ma per spegnere il fuoco sono stati necessari 2 estintori e l'utilizzo massivo della manichetta - continua il sindacalista - Indispensabile appare un intervento dei competenti uffici dipartimentali per ristabilire un clima di serenità tra gli operatori scomparso da tempo».

«Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari in servizio nel carcere - aggiunge il segretario generale del sindacato, Donato Capece - Quanto accaduto nel carcere di Rebibbia è sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell'esecuzione della pena in Italia sono costanti, ma è evidente che l'Amministrazione Penitenziaria deve trovare serie e urgenti soluzioni alla grave situazione riferita all'organico del Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Rebibbia».

Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Settembre 2020, 09:53
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