Roma, 16enne molestata in treno, carabiniere a processo: «Quell'anno ho smesso di andare a scuola per paura di incontrarlo»

Sedicenne molestata sul treno, carabiniere a processo: «Terrorizzata, quell'anno ho smesso di andare a scuola»

di Marco Carta

Sguardi ammiccanti, labbra mordicchiate e strofinamenti insistenti. Per un anno avrebbe molestato più volte una 16enne sul treno regionale. Una studentessa che, terrorizzata, avrebbe smesso di andare a scuola, finendo per essere bocciata: «Avevo paura di incontrarlo». Protagonista è un maresciallo dei carabinieri di 49 anni, in servizio presso il Centro Lingue Estere dell'Arma, che ora si trova a processo per stalking, per aver messo in atto «reiterate molestie» tali da costringere la giovane «a modificare radicalmente le proprie abitudini di vita».

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LE MOLESTIE


Tutto avrebbe avuto inizio nel marzo 2016, è da qui parte il racconto della studentessa, che ieri mattina ha testimoniato di fronte al giudice monocratico, confermando le accuse contenute nella sua denuncia del 27 marzo 2017. Francesca, il nome è di fantasia, come migliaia di pendolari, ogni mattina da Cerenova si reca a Roma in treno per andare a scuola. Sono le 7, quando alla stazione di Cerveteri, un uomo si siede di fronte a lei, con le gambe aperte. «Mi guardava insistentemente», racconta la ragazza nella denuncia, «per tutto il tragitto fino alla stazione di Roma San Pietro, dove lui scendeva». Francesca spera si tratti di un episodio isolato. «Non ho dato importanza al comportamento di quell'uomo».


Invece pochi giorni dopo la scena si ripete. L'uomo si sarebbe seduto di fronte alla giovane, nonostante vi fossero altri posti liberi. E dopo aver aperto le sue gambe, «faceva in modo che le mie gambe rimanessero in mezzo alle sue. Strusciava le sue gambe alle mie». Un'altra mattina non avendo trovato posto a sedere, sarebbe rimasto in piedi sul corridoio, in corrispondenza del posto della ragazza. «Ad ogni frenata del treno, facendo finta di perdere l'equilibrio, approfittava per avere contatti con la sua parte bassa del bacino con il mio corpo e il mio volto». In un'altra circostanza, «mentre mi guardava, iniziava a leccarsi le labbra con la lingua in maniera insistente».

La situazione diventa angosciante: «spesso inventavo scuse per non andare a scuola, ma la motivazione era soltanto quella di non incontrare quell'uomo».


La studentessa non dice niente ai genitori, nemmeno alla sorella: «avevo paura che mio padre potesse reagire in maniera violenta contro quel soggetto». Intanto l'anno scolastico volge al termine e le numerose assenze le costano la bocciatura. Quando riparte il nuovo anno scolastico, le molestie sembrano solo un ricordo. Almeno fino al 24 marzo 2017, quando i due si incontrano per caso alla stazione di Ladispoli. E, una volta sul treno, l'incubo riparte. «Appena mi ha visto si è seduto vicino a me». La studentessa, però, per neutralizzare la mossa dell'uomo, decide di accavallare le gambe. In questo modo, lui non può stringerle nella sua morsa. Ma gli sguardi insistenti non cessano. L'uomo prima si siede al suo lato. Poi, approfittando di un posto che si è appena liberato, di fronte. Ancora una volta le gambe aperte, immobilizzano quelle della fanciulla. Fino a che, coperto da un borsello, avrebbe cercato di accarezzarle una coscia, secondo il racconto della giovane.

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LA DENUNCIA


Francesca stavolta si divincola. E nel pomeriggio trova il coraggio di raccontare tutto ai genitori, che decidono di accompagnarla alla stazione dei carabinieri per la denuncia. Pochi giorni dopo, si reca con i militari alla stazione del treno, dove indica il presunto stalker. È un maresciallo in servizio presso il Centro Lingue Estere dell'Arma. Secondo l'accusa, rappresentata ieri dal pm d'aula Andrea Beccia, l'uomo avrebbe posto in essere «reiterate molestie alla minore». Il maresciallo si è sempre dichiarato innocente. «Dimostreremo la sua estraneità», afferma il suo avvocato Remo Pannain. A decidere nelle prossime udienze sarà il giudice monocratico.

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Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Febbraio 2021, 08:00
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