Il primo a scendere da un taxi intorno alle nove del mattino è stato il ventenne Alberto. Rigorosamente rose gialle e rosse. «La scomparsa di Proietti - dice il ragazzo - lascia un vuoto incolmabile in almeno tre generazioni». Poi a poco a poco in silenzio, rifuggendo anche le telecamere (non siamo qui per questo dicevano in molti) la Roma dei tanti si è ritrovata in viale di Villa Massimo 48, dove Gigi Proietti è scomparso all’alba del suo ottantesimo compleanno aprendo uno squarcio nei cuori di tante persone comuni. E così il muretto della clinica Villa Margherita si è riempito di fiori. «Noi moriamo soltanto quando non riusciamo a mettere radici in altri» si legge nel biglietto di accompagno che Debora ha lasciato su una rosa all’ingresso della clinica.
Morto Gigi Proietti, i saluti fuori dalla clinica Villa Margherita (foto Andrea Giannetti/Ag.Toiati)
«Al più grande dei grandi...
Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2020, 15:36
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