Roma, Esquilino, verso lo sgombero del palazzo occupato Spin Time
Dopo l’occupazione, è nata una sorta di “Architettura di Sopravvivenza”, suggerita dal’architetto ungherese Yona Friedman. Arriva così Spin Time Labs, ossia rigenerare ciò che già esiste. L’associazione interna parla di un «Cantiere di rigenerazione urbana» perché all’interno dell’edificio si «respira tanta voglia di condividere e collaborare, senza alcuna discriminazione ma semplicemente rispettando delle regole uguali per tutti». Le regole però, sono altre: vivere nella legalità. Tanto che ieri gli occupanti si sono allarmati perché, a detta loro, si sono ritrovati «senza luce e a breve senza acqua». Dal I Municipio fanno sapere di non temere «problemi di ordine pubblico». Oggi pomeriggio si capirà di più.
Nell’edificio comunque c’è un’osteria che offre la possibilità di mangiare e bere, oltre ad essere luogo di assemblea settimanale dell’associazione. I 4800 metri quadri di laboratori sociali comprendono poi attività di vario tipo; dalla falegnameria, che produce attrezzature per gli eventi e mobili per i diversi spazi dell’edificio, ai tanti corsi istituiti nel comprensorio. Corsi di sartoria, di disegno, di tango o taekwondo, stesura di testi teatrali, intaglio del legno, fino ad arrivare ad un corso di birra artigianale.
Ultimo aggiornamento: Martedì 7 Maggio 2019, 11:11
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