Una visita di routine dal dentista si è trasformata in un incubo per una sedicenne romana, che sarebbe stata costretta a subire abusi pensatissimi mentre era sdraiata sul lettino all’interno dello studio medico. Palpeggiamenti, strusciamenti e veri e propri soprusi, andati avanti per un’ora intera e che l’hanno lasciata sotto choc, tanto che al pronto soccorso le è stato diagnosticato uno stato d’ansia provocato da un disturbo post-traumatico.
Abusata dal dentista
Era lo scorso agosto quando Laura - il nome è di fantasia - è tornata a casa e, in lacrime, ha raccontato ogni cosa alla madre. Affrontato dai genitori della ragazzina, il dentista avrebbe provato a giustificarsi dicendo: «Non sapevo che fosse minorenne». Senza negare gli abusi. Con le accuse di violenza sessuale aggravata e lesioni, T. D. C., classe 1961, titolare di uno studio a Tor Vergata, è finito prima ai domiciliari e ora sotto processo. La pm Maria Gabriella Fazi, che coordina il fascicolo, ha chiesto e ottenuto il rito immediato, saltando la fase dell’udienza preliminare. Il dibattimento inizierà il 12 ottobre. Attualmente il medico è libero, ma ha il divieto di avvicinamento nei confronti della vittima. A indagare sul caso, dopo la denuncia presentata dal padre della vittima, sono stati i carabinieri.
LA VISITA
I fatti risalgono al 3 agosto 2021. Laura deve sottoporsi a un controllo e a una pulizia dei denti. È sempre stata seguita da una dottoressa, ma quel giorno a visitarla è l'imputato. La ragazzina non si preoccupa, lo conosce e si fida di lui. Non si stranisce nemmeno quando il medico, durante il controllo, le appoggia una mano sulla coscia. Laura pensa che si tratti di una svista. Mentre il dentista continua a fare battute e a chiacchierare, però, la sedicenne capisce che c’è qualcosa di strano nel suo atteggiamento.
L’ORDINANZA
Negli atti il pm sottolinea che l’indagato avrebbe fatto ricorso a «condotte repentine e subdole nel corso di una visita medica, violando i doveri deontologici inerenti la professione e approfittando delle condizioni di vulnerabilità della vittima e del particolare rapporto di fiducia che lega paziente e medico». Il gip Pierluigi Balestrieri dispone i domiciliari, sottolineando la «pericolosità» del dottore e la sua mancanza di autocontrollo: «Non ha esitato, al fine di soddisfare ad ogni costo la propria concupiscenza, a insidiare una propria paziente, in quel momento del tutto indifesa», si legge nell’ordinanza. Attualmente il sessantenne è sottoposto al divieto di avvicinamento alla ragazzina.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 10 Ottobre 2022, 17:38
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