Bar e ristoranti, il boom dei tavolini: più spazi e nuovi limiti dal centro all'Appio

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di Francesco Pacifico Stefania Piras
Sedie, tavolini, pedane, fioriere. I posti, in realtà, restano spesso ancora vuoti, ma intanto nel post Covid sono circa un migliaio le richieste di occupazione suolo pubblico agevolate per consentire la ripresa economica della ristorazione. È boom di richieste in Centro: sono 550 le domande arrivate in Municipio I. E non sono solo espansioni del 35% come previsto dal Campidoglio ma sono anche richieste da parte di chi i tavolini fuori non li aveva mai messi (anche perché non glielo avevano mai permesso). Per questo, passeggiando in centro non sarà difficile notare un'esplosione di plateatici o sedute mai visti prima in via San Francesco a Ripa, via Natale del Grande, a Monti e a Testaccio. Il picco è nella zona del tridente, a Trastevere e meno a Prati. Anche nel Municipio II sono arrivate una settantina di domande concentrare a San Lorenzo, piazza Bologna e ai Parioli. Il meccanismo per poter allestire gli spazi ricettivi all'esterno è totalmente nuovo: l'invio del modulo di richiesta è contestuale alla concessione e quindi una volta compilata la domanda si possono subito mettere fuori i tavoli. Solo in un secondo momento i vigili potranno verificare se sono stati rispettati i requisiti. Ma è chiaro che questo meccanismo di silenzio assenso ha risvegliato la città ma ha anche incentivato una pratica selvaggia che ha fatto storcere il naso ai negozi di abbigliamento e di altre tipologie merceologiche rimaste al chiuso.

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I CONTROLLI
Non a caso, molti Municipi hanno chiesto controlli serrati sulle situazione caotiche o, peggio, pericolose. Alcuni esercenti infatti stanno utilizzando gli spazi dedicati alla sosta piazzando le tavole apparecchiate sopra le strisce blu. Non si può, come è obbligatorio stare distanti dalle fermate dei bus almeno 10 metri e 5 metri dal perimetro dei monumenti. Altri si sono mangiati interi pezzi di carreggiata delimitando i dehors con parapedonali a croce o fioriere, ed è un'espansione che va contro il Codice della strada. È critico infatti l'assessore al commercio del Trieste Salario Valerio Casini: «Il Comune deve assolutamente provvedere all'assegnazione di personale all'Ufficio Suap e al Gruppo di Polizia Locale. Noi non rilasceremo concessioni con pedane che non garantiranno i criteri di sicurezza». Poi ci sono quelli che se il marciapiede è stretto oppure non c'è abbastanza spazio di fronte all'ingresso del ristorante possono, la delibera di giunta glielo consente, traslocare fino a venticinque metri lontano. È la soluzione che hanno trovato a Montesacro dove piazza Menenio Agrippa ospita due locali all'aperto: «Un modo per usufruire di spazio in modo ordinato, sicuro e soprattutto decoroso», dice Francesca Leoncini, assessore del III Municipio. Al Pigneto sono arrivate sei nuove richieste sulla omonima via già pedonalizzata, altre a Centocelle e a largo Agosta. Sul fronte mercatale è in arrivo inoltre un'ondata di 30 nuovi banchi, molti di somministrazione a Tor Pignattara. «Ci servono vigili perché qualcuno sta mettendo i tavolini anche senza aver fatto domanda», commenta l'assessore del VII Municipio Piero Accoto. Ai suoi uffici sono arrivate 36 richieste di Osp in via Stilicone, tra l'Appia e la Tuscolana, di cui due totalmente nuove e 29 per il periodo concesso dalla delibera e cioè fino al 31 ottobre. A Ostia, sono arrivate una trentina di domande, molte in piazza Anco Marzio. Nel VIII ci sono 25 domande che aspettano. Sono 5 all'Eur, 11 all'XI soprattutto in via Fermi, via Oderisi da Gubbio, via Portuense, via Aldini e viale Vico pisano. A Monteverde sono arrivate 16 domande. A Ponte Milvio una decina scarsa.


Ma perché la delibera con i criteri fissati una volta per tutte ancora non c'è?
La maggioranza è spaccata; «avrebbero i voti per deliberare subito tutto e invece la città rimane al palo in questa zona grigia», commenta la minisindaca del Centro Sabrina Alfonsi. M5S, Pd e Fratelli d'Italia hanno da tempo stretto un'intesa che prevede l'aumento delle cubature, senza dover riconoscere il pagamento della Cosap, al 40 per cento nell'area Unesco e al 60 per cento in periferia. La delibera approvata nelle scorse settimane dalla giunta non va oltre il 35 per cento. Ma restano ancora dei nodi sui quali, a quanto pare, gli uffici fanno resistenze nei confronti della politica: la possibilità di mantenere le nuove Osp oltre i 12 mesi, quella di estendere questa possibilità anche ad altri esercenti (pizzetterie, gelaterie e libreria) fino a quella di superare i paletti sulle occupazioni davanti ai palazzi storici messi dalla sovrintendenza. Senza contare che la burocrazia di Palazzo Senatorio teme che ogni intervento non sia sufficiente per bloccare i ricorsi, già annunciati da alcune associazioni del Centro. Nella riunione congiunta delle commissioni Commercio e Mobilità, il presidente di quest'ultima, Enrico Stefano, ha annunciato due emendamenti per permettere di collocare i tavolini anche sulle strisce blu e per permettere delle «pedonalizzazioni temporanee concordate dagli stessi commercianti e ristoratori sul modello di quanto fatto a Milano». Giovedì prossimo la commissione Commercio farà il punto sulle proposte di modifiche, che saranno portate subito in aula, quando arriverà la delibera sui tavolini. 
Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Giugno 2020, 11:09
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