Covid a Roma, l'autista Atac positivo: «Niente vacanza, ho preso il virus sulla metro B»

L'autista Atac positivo al Covid: «Niente vacanza, ho preso il virus sulla metro B»

di Alessia Marani
Sta un po' meglio l'autista dell'Atac in servizio alla rimessa di Portonaccio risultato positivo e ricoverato da quattro giorni al Covid-hospital di Casalpalocco. Ha iniziato le terapie, piano piano inizia a respirare meglio anche se è molto provato e sa di dovere affrontare un lungo periodo di cure e isolamento. Raggiunto telefonicamente ha potuto parlare con i colleghi ai quali si era già rivolto con dei messaggi per avvisarli della malattia e indirizzarli verso i test. Allo stesso modo, ha risposto alle domande degli operatori del Servizio di igiene pubblica della sua Asl di residenza, quella competente per Roma Sud-Est, incaricata dell'indagine epidemiologica e del contact tracing, ricostruendo i suoi movimenti nei giorni dell'incubazione.

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NESSUN VIAGGIO
Come ha contratto, allora, il coronavirus questo conducente 58enne, da una vita alla guida di alcuni degli autobus che coprono le tratte più centrali e utilizzate della Capitale come il 64 o il 71? Era forse rientrato dalle ferie dopo una vacanza nei Paesi a rischio (Grecia, Malta, Spagna o Croazia), luoghi da cui Atac, da venerdì, ha richiesto un tampone negativo prima di potere riprendere il lavoro ai propri dipendenti, oppure era stato in qualche locale cult della Costa Smeralda? Niente di tutto ciò. «Nessuna vacanza, non frequento locali, né feste», ha assicurato l'autista che, anzi, ha raccontato di avere portato gli autobus fino a tutto il turno della mattina di Ferragosto e di essersi cominciato a sentire male poco dopo il rientro a casa. «No, non sono andato al Billionaire», ha avuto la forza di ironizzare con amici e sanitari. Che cosa è successo allora? Il conducente, nella sua relazione dei fatti, è stato chiaro: «Negli ultimi giorni ho lavorato, non ero in ferie e quando tornavo dal servizio andavo in campagna, all'orto, da solo. Non saprei».
E ha ricostruito anche i suoi spostamenti, casa-lavoro-campagna, prima di ammalarsi, anche quelli in metropolitana per andare e tornare dal deposito del Portonaccio dove, all'indomani del suo caso, sono stati messi in quarantena 47 lavoratori in attesa dell'esito dei tamponi.

VAGONI AFFOLLATI
Spostamenti che avvenivano spesso «in vagoni affollatissimi della Metro B». Insomma, il driver della municipalizzata capitolina per i trasporti potrebbe essere rimasto contagiato dal virus che ha circolato sui bus da lui condotti o sui convogli della metro, lungo la direttrice Tiburtina, dove le distanze di sicurezza, negli orari di punta, visto la frequenza ridotta delle corse sulla linea B, difficilmente vengono rispettate.
L'indagine epidemiologica è in corso ma per i segugi del contact tracing il caso, viste le frequentazioni sui mezzi pubblici, si profila un rebus difficile da districare. Per questo non tralasciano nulla e stanno anche analizzando tutti i contatti più stretti dell'uomo, per verificare se ci possa essere stato, invece, un insospettabile trasmettitore.
L'azienda ha già fatto sapere di avere identificato e sanificato tutte le vetture guidate dal 58enne e di avere attivato le procedure Covid. L'attenzione di Atac è alta perché deve impedire che il personale venga decimato da malattie e quarantene soprattutto in vista della riapertura delle scuole a settembre, quando serviranno più bus.

VETTURE SANIFICATE
Tutti i conducenti ogni volta che iniziano il turno trovano un foglio attaccato al posto di guida con data e firma dell'avvenuta sanificazione del mezzo. La mattina di Ferragosto, l'autista risultato contagiato aveva iniziato il servizio regolarmente. «Ma mi faceva male la schiena che poi per noi autisti non è così inusuale, arrivato a casa mi sono dovuto stendere sul letto», ha raccontato.
Dal medico è andato lunedì 17 e ha preso tre giorni di malattia perché si sentiva affannato, pensando solo a un po' di stanchezza. Ma intanto era sopraggiunta la febbre. Così il 20 è andato al pronto soccorso dove hanno subito capito che il problema poteva essere il Covid, quindi è stato sottoposto a Tac e tampone, di lì il ricovero in ambulanza all'ospedale specializzato di Casalpalocco dove si trova ancora oggi.
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Agosto 2020, 09:26
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