Varianti Covid, nuove regole nel Lazio: obbligo di tampone anche per contatti a basso rischio

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di Lorenzo De Cicco e Flaminia Savelli

Le varianti Covid circolano anche a Roma e la Regione cambia le regole per tamponi e quarantene. In un documento spedito a tutte le Asl, la Pisana fornisce le nuove «indicazioni operative» per permettere ai medici in prima linea di fronteggiare le insidie del virus mutato. Alle aziende sanitarie è stato chiesto di «eseguire un test molecolare ai contatti sia ad alto che a basso rischio nel più breve tempo possibile dopo l’identificazione e al 14° giorno di quarantena». Fino a oggi il test era prescritto solo ai contatti stretti di un contagiato. Ma considerata «la maggiore trasmissibilità delle varianti», gli esperti dell’Unità di crisi Covid hanno deciso di allargare lo spettro dei test in caso di sospetta mutazione. Si sottoporrà al molecolare quindi anche chi è entrato in contatto con un positivo «per meno di 15 minuti». Contatti a basso rischio, su cui finora non si indagava. Per alcune Asl, come la Roma 4, le linee guida regionali indicherebbero la necessità di quarantena, oltre al tampone, anche per chi ha avuto un contatto rapido con la persona infetta. Altre aziende, come la Roma 1 e la 5, invece richiederanno per ora solo il tampone. La ricerca dei contatti del paziente positivo non riguarderà solo le 48 ore precedenti la comparsa dei sintomi, ma si allungherà a ritroso fino a 14 giorni prima.

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L’INDICATORE 
Quand’è che un caso Covid viene segnato come sospetta variante? Si parte da un indicatore: se il tampone è positivo ma nel referto il gene S è negativo, allora il paziente contagiato viene indicato come sospetto portatore del ceppo inglese. A quel punto il prelievo viene spedito al centro di virologia dello Spallanzani, per la conferma definitiva della mutazione.

Per i casi di sospetta variante, come già stabilito dal Ministero, la quarantena non dura solo 10 giorni, ma si torna a 14, come avveniva durante la prima ondata della pandemia.

INFETTI DOPO IL VACCINO
Nel Lazio 4 sanitari si sono reinfettati dopo essere stati vaccinati con prima e seconda dose. Ecco perché la Regione ha chiesto alle Asl di «procedere all’approfondimento virologico con ricerca della presenza di nuove varianti», nel caso di «infezione in individui vaccinati contro la Sars-CoV-2». In questo caso, «dovrà essere inviato al laboratorio di riferimento regionale anche un campione di siero per valutare la risposta anticorpale». Per capire insomma se la reinfezione è stata causata da una mutazione. 
Per «limitare la diffusione delle nuove varianti sarà necessaria una intensificazione della ricerca dei contatti». Anche se mancano gli “007” del virus: nella Asl Roma 2 e nella Asl Roma 3, sono appena 6 - 3 per azienda sanitaria... - gli esperti del pool anti-varianti. Serve un potenziamento, soprattutto se il ceppo più insidioso continuerà a propagarsi: finora sono stati registrati casi dal Trionfale a Ostia, dal Portuense alla scuola del Villaggio Prenestino con 3 bambini infetti e positivi alla variante britannica.

I NUOVI HUB
Oggi partirà la vaccinazione del personale under 55, tra le forze dell’ordine. Dai vigili del fuoco a carabinieri, polizia e vigili urbani. Sono stati attivati 5 centri che verranno coordinati dalla Prefettura e dalla Regione. Verranno somministrate 820 dosi ogni 24 ore, il programma vaccinale andrà avanti per i prossimi 25 giorni. Intanto secondo l’ultimo bollettino regionale, ieri su oltre 23 mila test (-2.010), si sono registrati 809 nuovi casi (-251). In calo anche i decessi, 11 contro i 21 di sabato. I contagi nella Capitale tornano sotto i 400.
 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Febbraio 2021, 20:00
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