Covid, boom di giovani positivi nel Lazio: casi in aumento dell'80%

Covid, boom di giovani positivi nel Lazio: casi in aumento dell'80%

di Camilla Mozzetti

Non vaccinati o vaccinati con una sola dose, protagonisti di party e assembramenti - anche dopo la vittoria della Nazionale agli Europei di calcio - giovanissimi tra i 20 e i 30 anni che non solo si contagiano, facendo risalire vertiginosamente la curva dei casi ma contraggono anche la variante Delta. È un bilancio tutt’altro che rassicurante quello che viene fuori dagli ultimi dati sull’andamento della pandemia nella Regione. A Tal punto che l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato avverte: «ci sarà un ulteriore aumento». Già i medici di famiglia lo stanno vedendo: «nell’ultima settimana i casi sono tornati ad essere prepotenti», spiega Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale. Nel suo ambulatorio da lunedì scorso sono transitati «quattro giovani positivi che hanno avuto contatti con altri ragazzi rientrati dalla Spagna - spiega - o che hanno preso parte ai festeggiamenti per l’Italia vedendo la partita a casa di amici o in piazza e molti altri colleghi registrano una recrudescenza di episodi».

Variante Delta nel Lazio, D'Amato: «Maggior parte dei casi è a Roma. Serve Green Pass per evitare le chiusure» 

I DATI
Del resto a sottoscrivere quella che potrebbe sembrare solamente una percezione ci sono i dati sui nuovi contagi registrati dall’Unità di crisi regionale: ieri i nuovi positivi erano 353 il primo luglio, invece, appena 72. In sostanza, i casi sono quintuplicati in appena 15 giorni. Complessivamente nelle ultime due settimane l’aumento è stato dell’80% se si contano i 2.132 casi rispetto ai 1.752 registrati dal 28 giugno al 12 giugno.

E c’è da continuare a temere «Perché l’onda dei rialzi - aggiunge Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma - è solo all’inizio». C’è di più: la Regione da giorni ha avviato anche il sequenziamento dei tamponi per capire qual è la diffusione della variante Delta.

LA MUTAZIONE
«Il 90,4% dei casi con variante Delta nella nostra Regione non aveva effettuato alcuna dose di vaccino o aveva il ciclo vaccinale non completo - spiega D’Amato - Nel Lazio questa variante è già prevalente in tutte le Asl e in particolare, i due terzi dei casi è concentrata nell’area metropolitana di Roma. Il 66% dei casi in Delta ha un’età media di 29 anni». A tutto ciò deve sommarsi poi l’andamento dei ricoveri che sembra non aumento per il solo fatto che i dati sui nuovi accessi vengono compensati dalle dimissioni, dai pazienti cioè che lasciano i reparti. Ecco rispetto a qualche settimana fa i nuovi ingressi stanno leggermente risalendo, come accade ad esempio all’Umberto I dove mercoledì ci sono stati 5 ricoveri «di pazienti vari - spiega il primario del Dea Francesco Pugliese - che vengono ricoverati anche a scopo precauzionale considerata la loro situazione pregressa». Al reparto di Malattie infettive poi il primario Claudio Mastroianni ha registrato un aumento di ingressi «del 15%, si tratta di persone anche adulte - spiega - che non si sono vaccinate per svariati motivi». Proprio per cercare di recuperare le vaccinazioni «una volta passate la fase critica - conclude Mastroianni - li vacciniamo prima delle dimissioni». Le vaccinazioni vanno avanti ma serve molta attenzione. Motivo per cui, ad esempio, sul “green pass” proprio D’Amato apre alla possibilità di un’estensione dell’uso: «Serve per tenere aperto e non dover tornare a chiudere».
 


Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Luglio 2021, 10:52
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