Roma: San Raffaele, contagi anche in Rai. Altri positivi nel palazzo occupato alla Garbatella
di Lorenzo De Cicco
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Dall’istituto romano, nome noto nel panorama della riabilitazione neuromotoria, il contagio continua ad allargarsi. Accrescendo i numeri sin qui contenuti del Lazio, dove la curva del virus si era appiattita da settimane, facendo annotare ogni giorno al massimo qualche manciata di casi. Ieri dal San Raffaele sono stati trasferiti in altri ospedali 64 pazienti ricoverati nei reparti di medicina, riabilitazione cardiologica e riabilitazione respiratoria. Un intero piano svuotato, per permettere la sanificazione. I pazienti trasferiti erano tutti risultati negativi al tampone, ma altri ospiti, questa settimana, dopo un primo esame negativo al Covid, erano stati trovati positivi, una volta ripetuta l’analisi dopo 4-5 giorni. Per questo si sono voluti evitare rischi. Nel frattempo l’Asl sta richiamando tutti i pazienti dimessi dal 1 maggio, si andrà avanti con centinaia di tamponi anche oggi, di domenica. La Procura si è attivata. I Nas, guidati dal comandante Maurizio Santori, hanno effettuato le prime ispezioni, s’indaga sui tamponi e su alcuni addetti della struttura risultati positivi ai primi di maggio. L’Irccs San Raffaele, dal canto suo, assicura di avere rispettato tutti i protocolli.
L’altro focolaio che agita la Capitale è in un palazzo occupato alla Garbatella, piazza Attilio Pecile, sette piani. Una vecchia Asl dimessa, in mano ad inquilini illegali italiani, bulgari, peruviani, senegalesi, tunisini. Un indirizzo che figura nella lista degli sgomberi stilata dal Campidoglio nel 2016, sotto l’amministrazione del commissario prefettizio Francesco Paolo Tronca. Sgombero mai eseguito. Gli agenti del commissariato Colombo ora hanno circoscritto l’area, vietato entrare ed uscire. Si è arrivati a 21 casi Covid correlati: altri 16, dopo la famiglia di 5 peruviani che aveva fatto scattare l’allarme. I 110 occupanti sono stati testati; i positivi sono stati trasferiti in ospedali o altre strutture. Ieri sera l’Unità di crisi della Regione ha fatto sapere di avere terminato gli esami. Restano alcuni dubbi: alcuni inquilini avrebbero partecipato nei giorni scorsi a una manifestazione. E tra i contagiati, c’è una badante peruviana che avrebbe dormito nell’immobile occupato e che lavora con due anziani. Positivi pure loro. «Bisogna mantenere alta l’attenzione», diceva ieri l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato che, commentando gli ultimi dati sui contagi nel Lazio, rimarcava con amarezza: «Senza i cluster avremmo registrato solamente due nuovi casi».
Ultimo aggiornamento: Domenica 14 Giugno 2020, 14:04
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