Emergenza coronavirus, apre ad Albano un reparto per affetti da Covid-19

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di Enrico Valentini
L’ospedale Regina Apostolorum di Albano diventa uno dei principali punti di riferimento della città metropolitana per fronteggiare l’emergenza coronavirus e il temuto picco dei contagi nel Lazio. Con l’arrivo dei primi venti pazienti già stabilizzati, ricoverati da ieri nell’ospedale della Pia società figlie di San Paolo, convenzionato con il servizio sanitario regionale, anche i nosocomi religiosi entrano, così, nel circuito di supporto dedicato all’assistenza dei pazienti colpiti dal Covid-19. L’ospedale delle Paoline ha riservato un intero reparto, dotato di entrata autonoma al terzo piano della struttura, ristrutturato da poco e conforme ai severi requisiti richiesti per i ricoveri dovuti alle malattie infettive. L’attività del centro Covid del nosocomio castellano si rapporta alla centrale operativa dell’Ares 118 coordinandosi direttamente con lo Spallanzani di Roma.

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Ai venti posti letto già operativi potrebbero aggiungersene in breve tempo altri cinquanta, destinati ai pazienti in condizioni più critiche in terapia sub-intensiva, da ospitare al primo piano dell’ospedale nei reparti di gastroenterologia, chirurgia e urologia. La direzione sanitaria si è anche resa disponibile a trasformare l’intero blocco operatorio per destinare i quattordici posti letto in uso a un nuovo reparto di terapia intensiva, riservando altre due postazioni nel reparto dialisi, per ogni turno, ai pazienti Covid-positivi. «Uno sforzo doveroso e necessario – ha commentato la direttrice sanitaria Maria Teresa D’Agostino- che prevede necessariamente la riduzione delle attività di altri reparti. Non possiamo d’altronde sottrarci alle responsabilità che derivano da questa eccezionale situazione emergenziale per la quale la nostra struttura mette a disposizione tutte le professionalità di cui dispone».

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L’Aris Lazio, l’associazione che rappresenta gli istituti religiosi socio sanitari, ha annunciato anche di aver messo a disposizione del servizio sanitario regionale due alberghi romani, Villa Primavera e l’Hotel San Bernardo, per complessivi 198 posti letto. «Le strutture alberghiere - spiega Michele Bellomo- ospiteranno pazienti asintomatici, non critici o in via di guarigione che in ragione del necessario isolamento e in assenza di supporto familiare o idoneità dell’abitazione necessitano di essere ospitati in strutture protette.
L’esempio del Regina Apostolorum di Albano –dice ancora Bellomo- e l’impegno delle altre nostre strutture vogliono essere un segnale tangibile in questo particolare periodo di emergenza». Anche al vicino Nuovo Ospedale dei Castelli di Ariccia sono stati messi a disposizione da mercoledì altri 20 posti letto dedicati all’emergenza Covid-19. Serviranno a supportare i pazienti che si rivolgeranno al pronto soccorso del nosocomio castellano e agli ospedali della zona. Al Noc, ieri, sono arrivati i primi contributi economici ricavati alle sottoscrizioni organizzate in vari centri dei Castelli tra cui quella della Banca di credito cooperativo Colli Albani alla quale ha aderito il centro anziani di Genzano, il Comune di Nemi, l’associazione Iacobini e l’associazione medici cattolici.

 
 

Ultimo aggiornamento: Sabato 21 Marzo 2020, 10:04
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