Coronavirus Roma, aeroporto senza passeggeri. «Fiumicino tornerà a volare»

Aeroporto senza passeggeri. «Fiumicino tornerà a volare»

di Mirko Polisano
Davanti ai display non c’è nessuno a guardare gate, orari di imbarco e arrivi. Il terminal 3 da sempre un brulicare di persone e voci è muto. «Anche l’assenza di una risposta è una risposta», per citare Paulo Coelho nel porsi mille domande davanti a un aeroporto silenzioso da far paura. «Ormai da diversi giorni il traffico si è attestato a -95% rispetto all’equivalente periodo dell’anno precedente con meno di 100 movimenti al giorno e circa 3-4mila passeggeri», spiegano fonti aeroportuali. Le operazioni di imbarco di tutti i voli in partenza saranno effettuate solamente dal molo B. 

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L’hub internazionale più importante d’Italia continua però a mostrarsi per quello che è il migliore d’Europa. I controlli sono serrati e le norme anti-contagio sempre più stringenti. Fin dalle prime avvisaglie della diffusione da coronavirus, alla fine di gennaio, Aeroporti di Roma, società di gestione dello scalo, ha prontamente messo in atto una serie di azioni per evitare la diffusione del virus. 
 
Dal 4 febbraio negli scali di Fiumicino e Ciampino sono attivi termoscanner di ultima generazione per i controlli della temperatura corporea dei passeggeri in partenza e in arrivo. In totale si tratta di 56 termoscanner. La società è stata la prima in Italia a installare questa tipologia di strumentazione presso i propri aeroporti. Inoltre, sono stati installati 250 totem (più i supporti digitali) in italiano e in inglese con i quali «si raccomanda a tutti i passeggeri di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro». Il silenzio è rotto dal rumore di qualche notifica che arriva sul cellulare ai pochi di passaggio, mentre una pattuglia della vigilanza dinamica ADR invita verbalmente i passeggeri a mantenere la distanza di sicurezza, come fanno anche le pattuglie delle forze dell’ordine: carabinieri, polizia, guardia di finanza e militari continuano a presidiare lo scalo. In accordo con la polizia di Frontiera sono state riviste le aree delle postazioni per la verifica delle dichiarazioni dei passeggeri.

Anche le 1500 vaschette portaoggetti ai controlli di sicurezza, vengono sanificate a ciclo continuo con punte di oltre 8mila vaschette al giorno. Vengono disinfettati anche i carrelli portabagagli e tutte le superfici dure dell’aerostazione oltre alla sanificazione dei Terminal e delle strade antistanti le entrate agli arrivi e partenze, comprese pensiline, parcheggi e bus navetta. Installati oltre 220 distributori di igienizzante per le mani, mentre è stata operata una revisione dei prodotti usati per le pulizie, scegliendo nuovi prodotti con maggiori capacità virucide. L’aeroporto di Fiumicino si è specializzato anche nella gestione dei flussi di materiale sanitario in arrivo con voli ad hoc soprattutto dalla Cina e nella ridistribuzione su tutto il territorio italiano: in buona sostanza il Leonardo Da Vinci è identificato come hub logistico per le operazioni di gestione della distribuzione di materiale sanitario strategico. Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, lo scalo di Fiumicino ha accolto 10 voli cargo con materiale sanitario proveniente dall’estero per un totale di circa 200 tonnellate. «Non sembra di essere a Fiumicino», dice un hostess prima del suo volo. Ma presto anche il Leonardo Da Vinci tornerà di nuovo a volare. 
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Aprile 2020, 15:23
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