Roma, effetto-Covid sul Comune: “buco” da 100 milioni, tagli su parchi e disabili

Effetto-Covid sul Comune: “buco” da 100 milioni, tagli su parchi e disabili

di Fabio Rossi
Meno fondi per l’assistenza ai disabili, il trasporto scolastico, i lavori pubblici e la manutenzione dei parchi: sono l’effetto dei cento milioni in meno a disposizione del Campidoglio, dovuti alla riduzione delle entrate degli ultimi mesi, causa Covid. Dalle contravvenzioni stradali alla tassa di soggiorno, infatti, gli incassi dell’amministrazione comunale si sono notevolmente ridotti negli ultimi mesi, compensati soltanto in parte dai contributi straordinari dello Stato. E così a Palazzo Senatorio si ritrovano con l’esigenza di ridurre alcune spese nei vari dipartimenti - a partire da scuola, politiche sociali e ambiente - e di rinviare al 2021 gli investimenti sulle opere pubbliche considerate non urgenti o per le quali non è possibile partire rapidamente con i cantieri.

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LA DELIBERA L’emergenza coronavirus finisce così per condizionare pesantemente l’assestamento del bilancio di previsione di quest’anno, varato dalla giunta capitolina e atteso a settembre all’esame dell’aula Giulio Cesare. Per il 2020, proprio vista la difficile situazione generale, è stata prorogata dal 31 luglio al 30 settembre la scadenza per l’approvazione della delibera di salvaguardia degli equilibri di bilancio degli enti locali. Con la conseguente manovrina che, abitualmente, serve a raddrizzare la barra dei conti, adeguando il previsionale alla situazione reale della prima metà dell’anno. In questo caso, ovviamente, lo scostamento è notevole. La delibera, preparata dall’assessore al bilancio Gianni Lemmetti, sarà votata dopo la chiusura estiva dell’assemblea capitolina, che sospenderà i lavori dall’8 al 31 agosto. Ma, alla ripresa, arriveranno i nodi al pettine, proprio a partire dalla variazione di bilancio.

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GLI INCASSI Durante il periodo del lockdown il Campidoglio ha registrato pesanti perdite, sul fronte delle entrate: tra tributi propri sospesi - non soltanto la Tari, ma anche la Cosap o il contributo di soggiorno - lo stop al pagamento delle multe, dei parcheggi sulle strisce blu e alle rette di asili nido e mense scolastiche. Complessivamente, l’amministrazione ha iscritto nell’assestamento di bilancio minori entrate per 332 milioni di euro, tra cui 255 milioni di imposte e tasse locali e 8 di multe e sanzioni varie. Di contro lo Stato ha erogato a Roma Capitale trasferimenti straordinari per un totale di 228 milioni di euro, di cui 180 milioni dal «fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali», 9,3 milioni come «ristoro delle mancate entrate Imu», 13,6 milioni per i minori incassi dalla Cosap (il canone di occupazione di suolo pubblico) e 19,3 per il contributo di soggiorno, abitualmente pagato da turisti e visitatori della Città eterna. Lo squilibrio, per le casse di Palazzo Senatorio, è quindi di oltre cento milioni. Una cifra importante, che Roma Capitale deve compensare entro fine il 31 dicembre, con inevitabili risparmi che saranno spalmati anche nei mesi autunnali.
I RISPARMI Le maggiori riduzioni di spesa sono per il dipartimento dei servizi educativi e scolastici: 44 milioni di risparmi sulle mense scolastiche (che sono state chiuse a inizio marzo) ma anche un milione in meno per il trasporto degli alunni, compresi i disabili.
Per le politiche sociali c’è un milione in meno per l’assistenza ai disabili e 125 mila per quella agli anziani. Tagli alla spesa pari a 5 milioni (destinati a verde e arredo urbano) per il dipartimento tutela ambientale e altrettanti per il dipartimento risorse umane, in gran parte risparmiati dagli stipendi dei dipendenti non dirigenti.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Agosto 2020, 07:49
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