La statua del Cristo redentore appesa a quell’elicottero che taglia il cielo di Roma e che segna l’iconica prima sequenza de La Dolce Vita, ma anche gli abiti fluttuanti e nobili indossati da Alida Valli in Senso di Visconti, o il completo scanzonato e provocatorio del Ciceruacchio di Nino Manfredi (In nome del popolo sovrano), e le gonne fluttuanti di Giulietta Masina nella sua Giulietta degli spiriti. Per gli irriducibili cinefili è un tuffo al cuore. Sono solo alcune delle novità che sfoggiano gli Studios di via Tuscolana nel rinnovato percorso espositivo Cinecittà si Mostra. L’occasione è da mettere in agenda.
A Cinecittà nasce il Museo dell'Audiovisivo e del Cinema: un viaggio nell'immaginario d'Italia
LA FESTA
Mercoledì prossimo la cittadella del cinema riapre al pubblico dopo il lockdown. Nella road map della ripartenza spicca anche lei, che orchestra un valzer di compleanni: i suoi primi 84 anni (l’inaugurazione risale, infatti, al 28 aprile del 1937), i centenari di tre icone come Manfredi, Valli e Masina, e l’epilogo del centenario di Federico Fellini. In sicurezza, con misure anti-Covid, il pubblico può tornare ad esplorare e curiosare tra gli studi, i grandi set all’aperto e il padiglione multimediale del Museo Italiano dell’Audiovisivo e del Cinema. Quanta voglia c’è di cinema, allora? Tra storia e modernità, fiction e grandi produzioni, il mondo di celluloide qui si respira con l’aria. In attesa di tornare in sala con il grande schermo (occhi puntati a metà maggio, almeno secondo le prime disponibilità degli esercenti) si può fare tappa a via Tuscolana.
LE NOVITÀ
La vera novità si concentra tutta sul percorso espositivo Cinecittà si Mostra che festeggia dieci anni di backstage di film che hanno fatto la storia del cinema.
LA «SFILATA»
E poi, largo all’eleganza glamour in versione cinematografo, con la sfilata di costumi d’autore che fuoriescono dal guardaroba magico delle sartorie dello spettacolo (val la pena citarle tutte: Collezione Costumi D’Arte Peruzzi, Sartoria Farani e Collezione The One). «Il percorso comincia con gli abiti romantici indossati da Alida Valli nei panni di Livia Serpieri in Senso (1954) di Luchino Visconti e creati da Marcel Escoffier assieme a un giovanissimo Piero Tosi», spiega Goretti. Creazioni che sembrano uscite fuori da un quadro di Francesco Hayez. Figli del sodalizio tra il regista Luigi Magni e la costumista Lucia Mirisola, ecco gli abiti di Nino Manfredi per In nome del popolo sovrano (1990) e La notte di Pasquino (2003). L’omaggio a Giulietta Masina è offerto dagli abiti da sera per Giulietta degli spiriti (1965) e Ginger e Fred (1986). «Fu Piero Gherardi a disegnare per la Masina un guardaroba estremamente ricercato come si addice a una borghese di livello tra plissé e shantung di seta - aggiunge Barbara Goretti - Donati invece ha creato un vestito da ballo nostalgico e di grande impatto, in chiffon avorio ricamato con strass e rifinito con vere piume di struzzo che l’attrice indossa per ballare con Marcello Mastroianni».
Studi di Cinecittà, via Tuscolana 1055, dal 28 aprile, dal lunedì alla domenica, escluso il martedì, 10-18.
Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 01:55
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