Roma, prelevano con il bancomat del ciclista morto: inchiodati dalle videocamere della banca

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di Camilla Mozzetti
È tutto lì: nelle immagini riprese dalle videocamere a circuito interno e dall'occhio elettronico fuori dallo sportello Unicredit di via dei Monti Tiburtini. Colui o coloro i quali hanno rubato venerdì scorso il portafogli a Fulvio Di Simone, il ciclista 54enne morto sulla Tiburtina travolto da un camion, andando poi a riscuotere con la sua carta 500 euro, sono stati catturati dal sistema di videosorveglianza dell'istituto bancario. E ora gli agenti di polizia del commissariato di San Basilio, diretto da Agnese Cedrone, stanno passando al setaccio i filmati per trovare il responsabile o i responsabili. Non sarà difficile chiudere il cerchio sullo sciacallaggio compiuto mentre l'infermiere, che ha lasciato una moglie e due figli adolescenti, esalava i suoi ultimi respiri. Confrontando l'orario dei movimenti allo sportello e le immagini registrate, l'identificazione dovrebbe avvenire in poco tempo a meno che chi ha derubato la vittima non sia entrato in banca con il volto coperto da un casco o da un berretto.

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I PRELIEVI
Di certo il malvivente, o più di uno, è riuscito a riscuotere con due diverse operazioni, ciascuna da 250 euro il denaro trovando nel portafogli del ciclista il codice di sblocco della carta. La famiglia ha sporto denuncia nel primo pomeriggio di sabato scorso, dopo il riconoscimento del corpo, rendendosi conto dell'ammanco attraverso il dispositivo di banking on-line. Non poteva esser stato Fulvio a compiere quei prelievi a quell'ora perché l'infermiere, dipendente dell'Asl Rm/B e impiegato nella struttura riabilitativa di piazza Urbania che accoglie giovani con problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, era morto da oltre dieci minuti. Il suo decesso risale alle 13.50 di venerdì scorso, le operazioni al bancomat, invece, sono state effettuate tra le 14.01 e le 14.10: appena venti minuti in tutto per offendere quel «papà speciale» e mostrare come è facile rendersi disumani.


I FUNERALI
La famiglia, unita in un dolore tanto enorme quanto composto e dignitoso, è in attesa che la Procura notifichi il nulla-osta per il riottenimento del corpo. «I funerali spiega la moglie dell'infermiere dovrebbero tenersi mercoledì nella chiesa di Santa Bernadette Soubirous, stiamo aspettando l'autorizzazione». È una donna forte mamma Debora. Spinge in alto un ciuffo di capelli con la testa e manda indietro le lacrime per non farle vedere ai suoi due figli. «Noi ora abbiamo questo compito dice dobbiamo ricordare solo le cose belle di Fulvio». Marito, padre, ma anche «amico fidato e sincero, uomo di grandissima sensibilità e bontà d'animo». «Ho perdonato l'autista (che sarà probabilmente indagato per omicidio stradale come atto dovuto) puntualizza ancora Debora perché è stato un incidente, si è fermato a prestare soccorso». Fulvio Di Simone tre giorni fa era uscito di casa per una delle sue passeggiate in bici. Dopo esser stato investito da un camion, qualcuno ha afferrato il suo portafogli volato via nell'impatto e scappando prima dell'arrivo dei soccorsi. Un gesto ignobile «che non potrà conclude Debora mai essere perdonato».
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Maggio 2019, 08:21
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