Il cane Dylan sbranato dai cinghiali per difendere la sua famiglia ad Ariccia

Il cane Dylan sbranato dai cinghiali per difendere la sua famiglia

di Luigi Jovino
Sbranato da un branco di cinghiali per difendere la sua famiglia ad Ariccia, sui Castelli romani. Tragica fine di Dylan, uno Yorkshire di 15 anni, che non ha esitato un momento quando ha visto il pericolo che minacciava il suo padrone, la moglie e le due bambine, sue compagne di giochi. Andrea Di Stefano, 40 enne, impiegato in una azienda di Pomezia, è ancora scosso per quanto è accaduto ieri sera e non riesce a darsi pace.

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IL RACCONTO
«Verso mezzanotte - dice Di Stefano - rientrando a casa con mia moglie le mie due bambine di 4 e 8 anni, ho sentito un rumore insolito mentre parcheggiavo l'auto nel garage della mia villetta nella zona Selvotta di Ariccia. Mi sono girato e ho visto circa 7/8 cinghiali davanti all'ingresso di casa». Di Stefano ha subito intuito che la sua famiglia era in pericolo perché i cinghiali si aggiravano con fare minaccioso e con chiaro intento aggressivo. Questi animali hanno un istinto naturale di protezione dei piccoli e aggrediscono con tutta la forza possibile quando si sentono minacciati. A questo punto il cane Dylan, che si apprestava a salutare il ritorno della sua famiglia a casa, si è lanciato senza esitazione verso il branco mentre Andrea, la moglie e la bambine guadagnavano con il fiato in gola l'uscio di casa.

Il capo branco dei cinghiali ha afferrato Dylan per la gola e l'ha portato nel bosco poco distante dalla villetta lasciandolo esanime dopo averlo sbranato. «Siamo usciti illesi da questa brutta avventura - riprende Andrea Di Stefano - grazie al coraggio dimostrato del nostro piccolo eroe Dylan. Uno Yorkshire simpaticissimo, affettuoso, buono e altruista, che accortosi del pericolo non ha esitato un secondo a difenderci sacrificando la sua vita. Ora siamo molto spaventati e addolorati per la perdita di Dylan, un componente della nostra famiglia».
Di Stefano ha poi inviato una regolare denuncia sull'accaduto alla Polizia di Albano, al Parco regionale dei Castelli, ai Carabinieri, alla Polizia locale e al sindaco di Ariccia. Molta gente che vive a ridosso delle aree boschive ad Ariccia, Albano, Rocca di Papa, Velletri, Nemi e Pratoni del Vivaro ha denunciato episodi simili e non si contano gli incidenti stradali provocati dai cinghiali. Non sono neanche poche le aggressioni.

LE AGGRESSIONI
L'anno scorso a Velletri una Guardia forestale è stata assalita da un cinghiale mentre un ragazzo a Monte Porzio Catone è stato ferito e successivamente indennizzato. «Siamo spaventati - dice ancora Di Stefano - . Le autorità devono prendere provvedimenti immediati». Gianluigi Peduto, presidente del Parco regionale dei Castelli Romani si dice preoccupato ed è ben conscio dei problemi, ma non rinuncia a lanciare qualche monito ai cittadini. «I cinghiali - dice - si avvicinano alle abitazioni quando impropriamente viene abbandonato del cibo. A volte anche i comportamenti sbagliati delle persone facilitano questi incontri. Stiamo facendo un censimento della popolazione dei cinghiali e per il momento non abbiamo certezza che questi animali siano in sopra numero. Stiamo, però, mettendo in atto iniziative per tutelare l'incolumità delle persone e per difendere i raccolti».
Per evitare gli incidenti il Parco sta installando delle colonnine catarifrangenti lungo via dei Laghi e su altre vie molto trafficate per scoraggiare i cinghiali ad attraversare la strada. Siccome sono molte anche le denunce per i disastri provocati dai branchi alle coltivazioni, il Parco fornisce gratuitamente agli agricoltori rete elettrizzata, a basso voltaggio, con annesso impianto solare per generare energia.
Luigi Jovino
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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Luglio 2019, 12:01
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