Si torna al voto e stavolta con la certezza di vedere eletto lunedì sera il nuovo sindaco di Roma. Ma i seggi si apriranno con l’incognita “astensione”. Già al primo turno, rispetto alle elezioni del 2016, meno della metà degli aventi diritto ha espresso il proprio voto. Complessivamente lo scorso 4 ottobre l’affluenza si è fermata al 48,83%: quasi dieci punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa quando invece i seggi si chiusero al primo turno con un’affluenza al 57%. Gli occhi saranno puntati principalmente sulle periferie che nel 2016 consacrarono Virginia Raggi e il M5s ma che in quest’ultima tornata già due settimane fa hanno quasi disertato i seggi, essendo invece centrali - per il numero degli aventi diritto - nella partita delle elezioni amministrative. Secondo gli analisti «quei voti saranno decisivi».
Il rischio è quello di avere lunedì sera un nuovo sindaco eletto da meno della metà dei romani anche perché al ballottaggio - da sempre - la quota dei votanti si riduce per una somma di fattori. Non ci sono ad esempio più le preferenze per i consiglieri che andranno a formare, quale che sia poi il candidato vincente tra Roberto Gualtieri per il centrosinistra ed Enrico Michetti per il centro destra, il nuovo consiglio comunale. Inoltre scompare quella “galassia” di liste e candidati alla poltrona più alta di Palazzo Senatorio che comunque avevano richiamato gli elettori. Certo, restano sempre da designare anche i presidenti dei 15 Municipi che andranno tutti al ballottaggio ma cinque anni fa, in situazione analoga, quando i seggi furono riaperti dopo il primo turno l’affluenza passò dal 57% al 50,1%.
LO SCENARIO
Al primo turno il candidato del centro destra Michetti ha conquistato 334.548 preferenze pari al 30,1% mentre lo sfidante del centrosinistra Gualtieri ha raccolto 299.976 voti (il 27%) e ora c’è un “pacchetto” cospicuo di preferenze che chissà se e in che modo verrà ridistribuito.
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Anche Carlo Calenda non ha dato indicazioni ma le loro preferenze pesano. I seggi oggi si apriranno alle 7 per chiudersi poi alle 23, domani si potrà votare fino alle 15 e subito dopo inizierà lo spoglio. Al ballottaggio anche i comuni di Frascati, Marino e Bracciano. Le operazioni non dovrebbero subire interruzioni né dovrebbero esserci problemi sul fronte del Green pass considerata la deroga al certificato verde concessa dal Prefetto su indicazione del Viminale: né i presidenti di seggio né gli scrutatori né i rappresentanti di lista e gli elettori dovranno esibire la certificazione. Intanto ieri mentre a San Giovanni si chiudeva la manifestazione indetta dai sindacati confederali, a piazza del Popolo un gruppo di 40 persone di estrazione antagonista hanno inscenato un sit-in di protesta contro il Green pass. Rischiano tutti una denuncia per manifestazione non autorizzata.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Ottobre 2021, 11:31
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