Roma: Guasti, ritardi ed evasione. Saltano le penali per l'Atac

Guasti, ritardi ed evasione: saltano le penali per l'Atac

di Fabio Rossi

Scale mobili guaste e ascensori fermi nelle stazioni della metropolitana, autobus in ritardo, mezzi sporchi? Per chi utilizza il trasporto pubblico della Capitale questi problemi rappresentano purtroppo il pane quotidiano. Eppure nell'ultimo anno sono crollate le penali a carico dell'Atac, pur espressamente previste dal contratto di servizio stipulato con il Campidoglio per il «confronto fra qualità richiesta e qualità erogata», che viene certificato dall'Agenzia della mobilità. E, anzi, da un anno a questa parte le sanzioni tendono allo zero. La causa? Se il Covid ha probabilmente migliorato la frequenza di passaggio del mezzi pubblici in alcuni mesi, per il traffico ridotto, altre voci sono difficilmente spiegabili, almeno per l'esperienza quotidiana dei romani. I dati sul servizio dell'azienda di via Prenestina, raccolti e diffusi dal blogger Mercurio Viaggiatore, parlano di oltre il 95 per cento di scale mobili disponibili, di una percentuale simile di bus e vagoni puliti. Non solo: a causa della pandemia non sono state valutate, ai fini delle possibili sanzioni, voci fondamentali come la puntualità di bus, tram e metro e il contrasto all'evasione tariffaria.


IL CALO
Complessivamente, nel secondo semestre del 2020, all'Atac sono state contestate penali per 516 mila euro. Una cifra molto lontana dai 2,6 milioni dello stesso periodo del 2016, ma anche agli 1,8 milioni del secondo semestre dell'anno precedente. Le multe per il servizio insoddisfacente sono crollate a 770 mila euro nel primo semestre del 2020 (quello dei due mesi di lockdown totale), per poi calare ancora in quello immediatamente successivo.

Va considerato, come termine di paragone, che il massimo della penale applicabile alla municipalizzata, in sei mesi, è di 7,5 milioni di euro e rotti, pari al 3 per cento del totale della competenza semestrale da contratto di servizio (252 milioni).

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LA SITUAZIONE
Mentre la valutazione dei scale mobili e ascensori arriva alle considerevoli percentuali rispettivamente del 95 e 93 per cento, ieri, per esempio, la situazione nelle stazioni della metropolitana era la seguente: almeno una scala mobile o un ascensore fuori servizio si poteva trovare alle fermate Subaugusta, Ponte Lungo, Manzoni, Flaminio e Cipro (linea A), Rebibbia, Ponte Mammolo, Santa Maria del Soccorso, Pietralata, Monti Tiburtini, Quintiliani, Tiburtina, Bologna, Termini, Colosseo, Magliana, Piramide e Conca d'Oro (linee B e B1). E questo senza considerare le stazioni Castro Pretorio e Policlinico, chiuse in questo periodo proprio per la sostituzione integrale di scale mobili e ascensori. Ma qualcosa potrebbe cambiare il 30 aprile. Perché fino a quel giorno il Governo ha congelato le sanzioni che i Comuni devono elevare alle aziende di trasporto locale, se non garantiscono i chilometri (cioè le corse) previste dai contratti di servizio. Questo ha evitato forti penali all'Atac nel 2020, nonostante i suoi bus abbiano percorso circa il 17 per cento in meno dei cento milioni di chilometri imposti dagli accordi con il Campidoglio.
 

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 16 Aprile 2021, 19:10
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