Alberto Sordi, nella villa dell'attore la mostra "Il Centenario": carriera e segreti per i 100 dalla nascita

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di Paolo Travisi
Cento anni di Alberto Sordi. Il celebre attore, che ha fatto della romanità la sua maschera, il 15 giugno 2020 avrebbe compiuto un secolo, e per ricordare la sua straordinaria carriera, la villa di fronte alle Terme di Caracalla - dove ha vissuto dal 1958 - si trasformerà in una mostra per raccontare il Sordi pubblico e privato.

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“Il Centenario - Alberto Sordi 1920-2020”, questo il nome dell’esposizione che, dal 7 marzo al 29 giugno, racconterà non solo il Sordi pubblico, quello più amato e reso noto attraverso i suoi 150 film, ma anche gli aspetti quotidiani della sua vita, questi poco conosciuti, aprendo la sua dimora privata ai visitatori. La mostra - curata da Alessandro Nicosia, Presidente di C.O.R., insieme ai giornalisti Gloria Satta e Vincenzo Mollica - ha già attivato l’interesse dei molti estimatori di Sordi, tanto che sono circa 10 mila le prenotazioni da tutta Italia, sintomo evidente di quanto l’attore originario di Trastevere, abbia saputo rappresentare sul grande schermo, vizi e virtù di tutti gli italiani. “Il pubblico avrà una doppia offerta, potrà vedere la villa come Sordi l’aveva lasciata e mantenuta così dalla Fondazione.
 
 





Una grande mostra per conoscere ancora di più Sordi, che conosciamo tutti per la sua produzione, ma poco per quello che in effetti era, ed infatti c’è una sezione dove abbiamo inserito del materiale ritrovato, davvero incredibile” ha affermato, il curatore Nicosia, all’apertura della conferenza stampa di presentazione ai Musei Capitolini, in cui era presente anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. “E’ un appuntamento fondamentale per la città, ma direi per l’Italia intera. Sordi ha sempre valorizzato il suo rapporto con il pubblico, che ha sempre ringraziato, perché come spesso ha raccontato, da giovane faceva la fame insieme al suo amico Federico Fellini. Nel corso della sua vita ha interpretato con delicatezza e precisione il romano medio, mettendo in luce gli aspetti positivi e negativi. Non c’è nessuno di noi, che vedendo un suo film, non si sia riconosciuto almeno in qualche aspetto. Nel centenario della sua nascita dobbiamo sentirlo parte della nostra famiglia ed alimentare il legame. E’ un regalo per tutti i romani”.
 


Il percorso multimediale della mostra, si svilupperà non solo nei vari locali della villa e nell’ampio giardino, attraverso  documenti inediti, oggetti, abiti, foto e video ma si allargherà anche al Teatro dei Dioscuri, che ospiterà una seconda sezione con la proiezione di “Storia di un italiano” programma tv degli anni Settanta. “Era un progetto a cui Sordi dedicò gli ultimi anni della sua vita, perché convinto che quei personaggi potessero raccontare gli italiani del Novecento", ha aggiunto ancora Nicosia.

Tra i curatori de “Il Centenario”, Gloria Satta, giornalista de Il Messaggero, che nel corso della sua carriera ha conosciuto e seguito Sordi. “Sono molto emozionata all’idea che Sordi stesso sarebbe contento di aprire la sua casa, l’ho seguito tanti anni per Il Messaggero, ed è sempre stato acclamato nel mondo, da Parigi a Cortina D’Ampezzo, lui viveva per il pubblico. Il mito americano nella sua storia è stato molto importante, raccontato tra ironia ed ammirazione. Un americano a Roma è la Bibbia di Sordi, in altri film ha messo l’America al centro, Un tassinaro a New York, Il mafioso di Lattuada, in cui doveva commettere un omicidio in trasferta. La scena dei maccheroni, improvvisata e ripresa in un solo ciak, raccontò di averla provata a casa, mentre i genitori dormivano, allestì una tavola con le prelibatezze, come la mostarda, che all’epoca non si trovavano. E poi ci saranno dei segreti, che oggi non sveliamo. Un’altra sezione sarà dedicata alle donne, lui era sposato con il pubblico, anche se ha avuto molte relazioni, da vero sciupafemmine. E ancora il Sordi benefattore, preceduto dalla fama ingiustificata di essere avaro, in realtà faceva molta beneficenza ma non voleva si sapesse. Il mondo di Alberto è di allegria e gioia di vivere, ha raccontato la storia italiana, e voleva che Storia di un italiano, diventasse una materia scolastica".

Un fiume di aneddoti, Vincenzo Mollica, giornalista Rai, che ha avuto la fortuna di essere amico sia di Federico Fellini che di Alberto Sordi. “Albertone faceva vedere il bello della vita, da comico è stato un benefattore dell’umanità. Sono tante le giornate trascorse con lui, che ricordo. Qualche giorno Verdone mi ha detto che ne I Vitelloni c'era già quel Sordi che sarebbe divenuto. In una serata fantastica, feci incontrare in numero di Taratatà, Sordi e Little Tony, e Alberto mi disse questo canta meglio di Elvis. Lui aveva un cuore grande, da poeta. Una volta andammo in Umbria, io dovevo presentare la serata e lui prendere un premio. Andammo insieme, ma prima entrò in una fabbrica di operai e dopo aver salutato tutti, ci si aspettava un discorso e lui cominciò a dire lavoratori..., come il suo personaggio nei Vitelloni di Fellini. Che Sordi sia lodato”.

“Roma celebra uno dei suoi figli più belli ed amati” considera Elena Porro, la Soprintendente Speciale di Roma “la villa venne realizzata negli anni Trenta, ma è negli anni Cinquanta la comprò, dopo essersene innamorato. Tra le sale più belle ed amate da Sordi, c’era quella del barbiere, il teatrino. All’interno della villa ci sono 150 pezzi, tra cui 120 premi vinti da Sordi, mobili preziosi, elementi di arredo, e due dipinti di Giorgio De Chirico, che nel 2015 sono stati spostati nella Galleria di Arte Moderna di Roma. Spero che in futuro la casa si possa aprire e diventare un museo”.

Per la mostra sarà allestita anche una tensostruttura esterna, uno spazio gratuito per il pubblico, dove sarà proiettato un filmato curato dall’Istituto Cinecittà Luce. Ed il 15 giugno 2020, giorno del suo centesimo compleanno, Roma si prepara ad una grande festa.
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 21 Gennaio 2020, 15:20
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