Roma, il prefetto Frattasi: «Sgomberi per chi occupa, ma case alternative a tutti»

«Più agenti e telecamere sui palazzi per prevenire la movida violenta»

Roma, il prefetto Frattasi: «Sgomberi per chi occupa, ma case alternative a tutti»

di Mario Ajello

Bruno Frattasi, il nuovo prefetto di Roma, è un funzionario dello Stato che intreccia cultura giuridica e lunga esperienza sul campo (è stato tra l’altro capo segreteria e del legislativo con l’ex ministra Cancellieri e capo di gabinetto di Luciana Lamorgese al Viminale) a una buona dose di visione. Non a caso, il suo mito è Federico Fellini a cui ha dedicato di recente un ottimo libro: «Amarcord, ricordi di uno spettatore informato e altri vagheggiamenti». 

Prefetto Frattasi, anche alla luce degli ultimi fatti terribili dei femminicidi e degli stupri, Roma può essere considerata la Capitale della violenza? 

«No, chi usa questa immagine esagera. Ciò detto, abbiamo a Roma episodi di violenza anche grave e c’è una preoccupazione reale per la sicurezza». 

In quali ambiti soprattutto? 

«La sicurezza è un prisma, è un concetto applicabile a tanti aspetti della nostra vita civile. La sicurezza non è solo lotta alla criminalità, si estende al degrado urbano, all’inciviltà, all’intolleranza, alle discriminazioni. Tutti questi ambiti sono degni della massima attenzione. Ma dobbiamo lavorare per obiettivi. In questo momento, ho focalizzato due obiettivi. Uno è l’esplosione della violenza durante i fine settimana della movida che va a colpire quelli che noi chiamiamo gli invisibili, persone fragili che vivono ai margini. L’altro riguarda la sicurezza stradale, cioè gli incidenti gravi nelle strade romane di grande scorrimento che durante le ore serali e notturne, specie nei weekend, diventano degli autodromi e delle trappole mortali». 

Come rendere sicura la movida, che è una preoccupazione delle famiglie romane? 

«Con maggiore presenza delle forze dell’ordine sul territorio, anche se bisogna considerare i limiti purtroppo delle risorse disponibili. E insieme: più video-sorveglianza, che è un’attività da svolgere sempre di più insieme al Comune e agli altri attori della sicurezza, compresi i privati. Le telecamere sui palazzi possono fungere da strumenti di prevenzione e di controllo». 

Sicurezza stradale?

«Anche qui, più presenza territoriale. E va incentivata l’ottima collaborazione tra vigili urbani e polizia. Un effetto dissuasivo e deterrente sono i controlli su strada con postazioni mobili. Servono a salvare la vita di un giovane che guida in uno stato di evidente alterazione e la vita di altri giovani che potrebbero essere vittime dell’incoscienza di un loro coetaneo o di qualsiasi guidatore irresponsabile».

Prefetto, tra le priorità c’è anche quella della lotta alle occupazioni illegali delle case. Non c’è il rischio che la sanatoria decisa dal Comune renda ancora più grave una situazione gravissima? 

«Il sindaco ha esercitato legittimamente il suo potere di deroga, secondo cui i minorenni, i fragili, i disabili e altre persone meritevoli di tutela, come dice la legge, possono conseguire l’iscrizione anagrafica e avere gli allacci per le utenze.

Il problema, per noi, è individuare i non meritevoli. Ossia puntualizzare l’ambito applicativo di questa deroga. In modo da evitare che di un beneficio di legge possano approfittare quelli che ho definito i non meritevoli. Comprese le famiglie affiliate ai clan criminali, e che hanno trasformato queste occupazioni in uno strumento di controllo mafioso del territorio. Io su questo fronte mi muovo in continuità con l’azione che ha svolto Matteo Piantedosi, mio predecessore come prefetto di Roma e ora ministro dell’Interno, il quale era consapevole quanto lo sono io di come pesi fortemente sulla Capitale il disagio abitativo». 

Ma quelli da sgombrare non vanno sgombrati tutti e subito con il massimo rigore? 

«Lo strumento dello sgombero dev’essere usato tenendo conto della complessità sociale ma non può non riguardare quelle occupazioni che sono riconducibili ai clan o che sono riferibili ai loro affari illeciti, legati alle piazze di spaccio. L’importante è distinguere tra illegalità e legalità. Le famiglie che continueranno ad essere sgombrate e che risultano vivere in effettiva condizione di fragilità troveranno sempre una sistemazione alternativa che possa consentire loro una vita dignitosa».

Passando a un altro problema che preoccupa i romani: le squadre anti-cinghiali sembrano sparite. Non è un’emergenza anche questa? 

«È un dossier che non abbiamo ancora aperto solo perché in queste prime settimane ci stiamo concentrando su altri fronti. Ma nel capitolo sicurezza dedicheremo attenzione anche a questo capitolo di cui capisco appieno l’importanza per i cittadini». 

I cittadini della Capitale sono anche piuttosto preoccupati dal clima politico e sociale che potrebbe produrre, nella nostra città, continue manifestazioni di protesta. Anche violente. Siete pronti ad affrontarle?

«Mi auguro che funzionino le misure sociali prese dal governo sul carovita e soprattutto sul caro bollette, cioè i temi che potrebbero alimentare le proteste e dare qualche occasione di visibilità e di azione ai cosiddetti agitatori di professione. Ma in ogni caso, noi garantiamo la sicurezza in ogni situazione, ovviamente rispettando la libertà d’opinione sancita dalla Carta costituzionale». 

Non crede che Roma non possa più sopportare troppi cortei? 

«La nostra bellissima città, e lo dico da napoletano che ormai è di casa qui da tanto tempo, paga gli eccessi di violenza con un prezzo altissimo. Spesso vengono oltraggiati e sfregiati i tesori artistici di Roma che dovrebbero essere intoccabili ma purtroppo così non è. Basti pensare all’episodio tremendo, e irripetibile, dei tifosi olandesi che diedero l’assalto alla Barcaccia berniniana a piazza di Spagna. Lo so che non ci sarebbe neanche bisogno di dirlo, visto che parliamo di un patrimonio dell’umanità, ma tutelare la Grande Bellezza da ogni tipo di possibile pericolo è l’abc di ogni politica non solo della sicurezza ma, il che ovviamente è connesso, della civiltà».


Ultimo aggiornamento: Sabato 26 Novembre 2022, 11:53
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