Senza riscaldamenti e in attesa degli interventi di ristrutturazione. L’allarme per le caldaie mal funzionanti è scattato in diverse scuole della Capitale. L’ultimo - in ordine di tempo - all’istituto comprensivo di via Poppea Sabina, IV municipio. Secondo l’Assopresidi dall’inizio della stagione invernale 3 scuole su 10 sono rimaste con i termosifoni spenti. «Le segnalazioni sono arrivate a macchia di leopardo da tutti i municipi, dal I al IX fino al XIII» conferma il presidente Mario Rusconi che aggiunge: «In attesa degli interventi e delle riparazioni, i ragazzi restano al gelo per giorni. Ma il problema di fondo restano le ristrutturazioni che vanno a rilento». Non è tutto: «Ci sono stati pochi controlli preventivi - prosegue il presidente Rusconi - così non c’è stato il tempo di prevedere eventuali guasti che puntualmente, come tutti gli anni, si sono presentati. Inoltre - aggiunge Rusconi - il Covid e la pandemia ci hanno costretto per due anni con le lezioni a singhiozzo e per intere settimane i ragazzi hanno seguito le lezioni da casa. In più occasioni avevamo chiesto di approfittarne per accelerare sugli interventi strutturali». Infatti, ancora secondo l’Assopresidi, almeno il 70 per cento delle scuole romane necessita di interventi strutturali.
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I FONDI
Palestre e aule fatiscenti, infiltrazioni, facciate e cortili da ristrutturare, impianti da aggiornare. È il lungo elenco dei lavori che a più riprese è stato presentato agli uffici competenti per rimettere in sesto le scuole.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Novembre 2022, 11:35
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