Roma, ortopedico arrestato al Santo Spirito: certificati falsificati in cambio di mazzette

Bastava pagare 120 euro per ottenere in cambio la certificazione d'invalidità con la quale, poi, si poteva fare richiesta all'Inps dell'assegno mensile

Ortopedico arrestato al Santo Spirito: certificati falsificati in cambio di mazzette

di Valeria Di Corrado

Chi voleva passare per invalido, senza esserlo realmente, sapeva a quale porta bussare. Bastava pagare 120 euro per ottenere in cambio la certificazione d'invalidità con la quale, poi, si poteva fare richiesta all'Inps dell'assegno mensile previsto per chi ha una riduzione della capacità lavorativa compresa tra il 74 e il 99%. Un infermiere in pensione faceva da intermediario con gli interessati al raggiro (tramite un caf), mentre un ortopedico dell'ospedale Santo Spirito di Roma si prestava a certificare patologie inesistenti, senza nemmeno visitare i pazienti.
Per questo ieri i carabinieri del Nas hanno dato esecuzione a un'ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti del medico specialista e dell'infermiere pensionato, indagati per i reati di corruzione e falso.

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LE ACCUSE
Secondo l'ipotesi accusatoria, l'ortopedico 59enne, A.A., «in qualità di pubblico ufficiale, rilasciava certificazioni ortopediche in assenza di visita, qualificando falsamente - si legge nel capo di imputazione - l'esistenza di patologie ortopediche, finalizzate al riconoscimento dell'invalidità civile». La Procura contesta all'indagato un «numero imprecisato» di episodi; stando a quanto emerso finora dalle indagini, sarebbero almeno una decina i falsi certificati finiti nell'inchiesta sottoscritti dal medico del Santo Spirito (la struttura ospedaliera è estranea a queste contestazioni).

L'ortopedico, per ogni certificato rilasciato, percepiva una somma di denaro dall'ex infermiere di 67 anni in pensione, E.D.R., che fungeva da intermediario tra lui e i finti invalidi. Ovviamente, dei 120 euro pagati dai furbetti, anche il pensionato tratteneva per sé una percentuale (circa 30 euro).


IL SISTEMA
Sono tuttora in corso ulteriori attività investigative da parte dei carabinieri del Nas di Roma, coordinati dalla Procura capitolina, finalizzati a individuare le altre persone coinvolte in questo sistema truffaldino, che a quanto pare risulta molto ramificato. Ci sono infatti altri medici corrotti, oltre a quello finito ieri ai domiciliari, in servizio anche in altri ospedali romani. E non si tratta solo di ortopedici. Sarebbero coinvolti anche specialisti di altre branche mediche che, in cambio di una mazzetta, si prestavano a infrangere il giuramento di Ippocrate.


I PRECEDENTI
Tra falsi ciechi, falsi invalidi, persone che percepiscono indebitamente il reddito di cittadinanza o la pensione del parente defunto, l'Italia resta il paese più fantasioso in tema di truffe. C'è chi con stampelle e bastoni si fingeva invalido per chiedere l'elemosina ai turisti. A smascherali, ad agosto del 2021, sono stati i carabinieri della stazione di San Pietro insieme ai Nas e alla Polizia Locale di Roma Capitale, che avevano controllato tutta l'area da piazza Pio XII e via della Conciliazione. Mentre per cinque anni, dal maggio del 2013, una donna di Fiuggi ha continuato ad attingere denaro dal conto corrente (intestato a lei e al marito) su cui confluiva l'assegno sociale del consorte passato a miglior vita. Oltre a lei, però, prelevavano anche la figlia e il nipote che, dai riscontri effettuati dalla Finanza, sono coloro che facevano i prelievi tramite bancomat. La truffa è fruttata 41mila euro in cinque anni.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 26 Gennaio 2023, 07:54
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