Madonna di Trevignano, la sindaca: «La veggente Gisella deve rimuovere tutto, quelle strutture sono abusive»

Il primo cittadino Claudia Machiucchi: «Il nostro paese non dev’essere identificato solo perché c’è questo fenomeno»

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di Chiara Rai

Sindaca Maciucchi, oggi è stata chiamata in causa indirettamente dalla “veggente” che ha detto pubblicamente ai suoi fedeli che «vogliono espropriarci il terreno perché preghiamo».
«Non intendo rispondere nel merito e già ritengo che si parli abbastanza di questa vicenda. Però ribadisco un fatto concreto, c’è una ordinanza di demolizione firmata dal responsabile del servizio competente che elenca tutta una serie di opere ritenute abusive che insistono su quel terreno».

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Quindi vanno tolte?
«Ripeto, basta leggere l’ordinanza. Il terreno è vincolato e a vocazione agricola. L’area rientra nella zona a protezione speciale e all’interno del Parco regionale di Bracciano e Martignano. In poche parole la destinazione dell’area è inquadrata nel paesaggio naturale agrario. Come vede è tutto scritto lì. È la legge, non ci sono altre finalità. L’ordinanza parla chiaro: le opere abusivamente realizzate vanno rimosse».


E che succede se la Onlus presieduta dal marito della “veggente” non togliesse le opere abusive elencate nell’ordinanza?
«Succederebbe sempre quello che c’è scritto nell’ordinanza. La mancata ottemperanza da parte del privato comporterà sia la prevista sanzione sia l’intervento sostitutivo del Comune».


Quindi il Comune eliminerà le opere abusive?
«Anche questa volta la invito a una attenta lettura».

 


Allora leggiamo: “Se non verranno rimosse le opere abusive, i beni e la loro area di sedime (terreno, ndr) verranno automaticamente acquisiti al patrimonio disponibile del Comune”.
«Come vede è la prassi, non c’è altro da aggiungere e anche ad altri suoi colleghi ho detto che non intendo parlare nel merito della questione, anche oggi (ieri ndr) non ho risposto ai giornalisti».


Quindi anche la teca con la Madonna verrà rimossa? La teca in vetro con la statua della Madonna è nell’elenco delle opere. Ci sono molti terreni che hanno destinazione agricola e che non possono ospitare arredi del genere, che sono stati messi senza autorizzazione. È così?
«Lei che dice? Ha risposto mi pare».


La sento molto rigida nei toni, non dico seccata ma mi sembra come se volesse evitare qualsiasi argomento.
«Non pensa che se ne parli abbastanza? La Prefettura allertata, le forze dell’ordine impiegate per la sicurezza, una cittadina come la nostra sempre in prima pagina.

Noi abbiamo del lavoro da mandare avanti».


Non desidera che si faccia chiarezza su questa storia?
«Ma certo che sì. Desidero più che altro che non mi faccia domande per il momento. Mi creda, noi preferiamo fare fatti, come sempre facciamo in ogni occasione. Le parole in questo momento non servono».


Sì ma ci sono anche la Chiesa e la Procura che stanno facendo indagini e verifiche.
«Io non posso permettermi di parlare su verifiche o indagini che non sono di mia competenza. Interloquire non vuol dire sostituirsi, ho molto rispetto per i ruoli. Vorrei soltanto cercare di tutelare Trevignano che non dev’essere identificata solo perché c’è questo fenomeno. A Trevignano c’è un borgo meraviglioso, ci sono il lago, l’ospitalità delle persone e delle nostre attività turistiche. A Trevignano ci sono i valori di una comunità che è partecipe e mi dispiace che in questo momento tutte le nostre eccellenze siano finite in secondo piano. Questo non deve accadere».
 


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Maggio 2023, 00:10
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