Droga a Roma, la Capitale invasa dalla cocaina: in 4 mesi record di sequestri. Così la Finanza blocca i carichi

Colombia e Perù le tratte più battute, scali intermedi a Barcellona e Parigi

La Capitale invasa dalla cocaina: in 4 mesi record di sequestri. Così la Finanza blocca i carichi

di Camilla Mozzetti

L’ultimo “carico” è arrivato con un vettore umano: il classico ovulatore che aveva ingerito 122 involucri di cocaina. L’uomo, nigeriano classe 1971, era partito da Parigi: qui aveva ingerito lo stupefacente, un ovulo dopo l’altro, ed era poi salito a bordo di un volo diretto a Roma. Carico complessivo? Più di un chilo occultato nell’intestino. Senza contare quella nascosta dentro ai limoni svuotati, fra le suole delle scarpe, nei “classici” carichi di frutta o di carne provenienti da Argentina e Brasile. Ne arriva tanta di cocaina nella Capitale e ne arriva di più rispetto al passato. Non è solo un refrain che pure sembra essere tristemente tornato di moda. Sono i dati dei sequestri effettuati dalla Guardia di Finanza nell’aeroporto di Fiumicino a dimostrarlo. Questo lo scenario ad oggi, con delle “rotte” che aumentano e importatori che affinano le tecniche di occultamento. Nel 2022 i militari delle fiamme gialle hanno sequestrato 64 chili di “bianca” mentre nei primi quattro mesi del 2023 - ovvero da gennaio ad aprile - la quantità è stata di 31 chili, quasi la metà. A parità di controlli si evince un aumento significativo da un anno all’altro. 

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LE TRAIETTORIE

L’America del Sud resta il principale continente da cui la coca prende il volo con «Tratte che partono dal Brasile, dalla Colombia, dal Venezuela e dal Perù - spiega il tenente Greta Picoco, comandante della sezione operativa del I Nucleo operativo del Gruppo Fiumicino-Guardia di Finanza - e che tendenzialmente fanno prima scalo in Europa: Madrid e Barcellona per quanto riguarda la Spagna e Parigi per la Francia, successivamente, i carichi suddivisi ripartono verso Fiumicino». Qui si tratta della droga “passeggero”, la potremmo chiamare così perché è quella che viaggia a “bordo” dei corrieri umani che ingeriscono ovuli o che segue il cosiddetto «”Rip-off” - prosegue il tenente Manuel Peroni del II Nucleo operativo Gruppo Fiumicino-Guardia di Finanza - ovvero il meccanismo grazie al quale degli operatori aeroportuali corrotti posizionano i panetti di droga sui bancali delle spedizioni che vengono poi recuperati da colleghi conniventi nello scalo di arrivo». A titolo esemplificativo: svariati chili di coca chiusa in un sacco di iuta e nascosta fra bancali di carne argentina. 
Ma al fianco delle tradizionali “rotte aeree” se si tiene conto anche dell’attività che esula l’aeroporto e annovera invece altri canali di arrivo - partenza dai porti e spedizioni con tir, camion, auto - come pure ha accertato il Gico della Finanza sulla provincia di Roma è bene tenere alta l’attenzione sui porti di Rotterdam e Anversa e su quanto in questi, a livello europeo, abbiano ampi margini operativi e decisionali gli albanesi. 

L’ASCESA

Si è soliti ritenere valido come il sistema del traffico internazionale di stupefacenti sia governato dalle “tradizionali” organizzazioni criminali, ‘ndrangheta in primis.

Ma è una realtà veritiera solo in parte se si tiene conto di quanto peso specifico abbia il “Paese delle aquile” nell’importazione della cocaina e nel suo successivo smistamento. La storia della mala romana lo sta insegnando in ragione anche di un preciso “retaggio culturale” che fa degli albanesi i criminali più vicini ai calabresi per comportamenti, gerarchie e riti di “affiliazione”. Tornando all’attività svolta nel primo aeroporto di Roma, i controlli tanto sulle merci quanto sulle persone avvengono dopo quella che in gergo si chiama “analisi di rischio”. Si intercettato i voli provenienti dai principali Paesi produttori o dalle Capitali europee ritenute scali intermedi, si analizzano passeggeri (destinazioni, ingressi passati, se viaggiano da soli o in compagnia) e si dà seguito ai controlli.

LE QUANTITÀ

Lo scorso anno sono state sequestrate complessivamente 6.17.600 grammi di droga. In vetta seppur con un aumento registrato ora della cocaina, c’era l’hashish (5.812.000 grammi), segue poi la marijuana (127 mila grammi) il “Khat” (92 mila grammi) e l’eroina (25 mila grammi). 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 31 Maggio 2023, 09:00
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