Leonardo Lamma morto a Corso Francia, la toppa sulla buca è saltata: le telecamere svelano la verità sull'incidente

Il giovane 19enne viaggiava a ritmo sostenuto ma potrebbe essere scivolato sul dosso

Leonardo morto a Corso Francia, la toppa sulla buca è saltata: le telecamere svelano la verità sull'incidente

di Michela Allegri

Una buca rattoppata in modo provvisorio e un pezzetto di asfalto che si stacca pochi giorni prima di un incidente mortale: quello in cui ha perso la vita il diciannovenne Leonardo Lamma, il 7 aprile scorso, mentre viaggiava a bordo della sua moto lungo Corso Francia. Il giovane potrebbe avere perso il controllo del mezzo sbandando proprio a causa della carreggiata dissestata, ma non è l'unica ipotesi su cui è al lavoro la procura: nel mirino degli inquirenti c'è anche la velocità alla quale viaggiava il ragazzo, che potrebbe essere stata elevata. Il pubblico ministero Attilio Pisani, titolare del fascicolo, ha disposto una nuova perizia proprio per accertare questa circostanza. Un indizio arriva dalle telecamere di sorveglianza delle attività commerciali che puntano sulla strada: hanno ripreso l'incidente. Si vedono moltissimi scooter percorrere quel tratto di carreggiata senza intoppi e poi si vede la moto del giovane arrivare a un ritmo che sembra molto sostenuto e sbandare, andando poi schiantarsi contro lo spartitraffico.

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LA CONSULENZA
Sarà proprio la perizia a stabilire se Leonardo sia scivolato in prossimità della buca, oppure più avanti, e se l'asfalto sconnesso abbia influito sulla perdita di stabilità del veicolo. Da alcune testimonianze è emerso che un pezzo di asfalto si sarebbe staccato nei giorni precedenti l'impatto. Ma gli accertamenti non sono semplici: la strada è stata completamente aggiustata subito dopo l'incidente. Un dettaglio che era inizialmente sembrato strano agli inquirenti, tanto che il magistrato ha disposto un accertamento specifico. Nessuna anomalia: dalle verifiche è emerso che il ripristino del manto stradale era un intervento in programma da giorni e, quindi, è stato regolarmente eseguito nella notte tra il 7 e l'8 aprile, a poche ore di distanza dall'incidente.

Serviva proprio per aggiustare definitivamente il tratto di strada, coprendo il rattoppo provvisorio, largo quattro metri e lungo tre.

 


IL SOPRALLUOGO
Sequestrare il tratto di strada ed effettuare i rilievi nell'immediatezza avrebbe consentito di avere dati più attendibili, ma da un sopralluogo successivo effettuato dai consulenti della Procura e dei familiari del ragazzo è emerso che tra il punto il cui Leonardo ha perso il controllo del mezzo e il punto d'impatto con lo spartitraffico al lato della strada c'erano circa 43 metri. Una distanza che poteva essere compatibile con una velocità tra i cinquanta e i sessanta chilometri all'ora. Il sospetto degli inquirenti dopo l'analisi dei filmati, però, è che la cifra segnata sul contachilometri potesse essere più alta. A chiarire questo passaggio saranno i risultati della consulenza. Da stabilire anche se il giovane sia effettivamente scivolato in prossimità del rattoppo: il suo corpo è stato trovato lontano 55 metri dal dosso.


I TESTIMONI
Inquirenti e avvocati hanno sentito diversi testimoni. Gli avvocati Antonio De Fazi e Massimiliano Capuzi, che assistono i familiari di Leonardo, hanno raccolto le dichiarazioni di alcune persone che hanno raccontato che il motociclista avrebbe perso il controllo del mazzo dopo essere passato sull'avvallamento. Altri scooteristi e automobilisti avrebbero invece dichiarato ai vigili urbani di avere avuto problemi passando sopra al rattoppo messo sulla carreggiata per coprire una buca che si era aperta lo scorso 27 marzo per un cedimento dell'asfalto.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Settembre 2022, 13:05
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