Roma, sventa la truffa a 96 anni. «Nonna mi servono 4mila euro», ma lei non ci crede

L'anziana ha ricevuto la chiamata alle 18 il giorno del 9 novembre, ma si è insospettita e con il cellulare ha chiamato il (vero) nipote

Nonna Amneris a 96 anni sventa la truffa telefonica. «Nonna mi servono 4mila euro», ma lei non ci crede

«Nonna, sono tuo nipote Fabio, ho bisogno di soldi per un'emergenza sanitaria» aveva detto la voce al telefono. Ma nonna Amneris, 96enne del quartiere Morena (Roma sud), non ci è cascata e ha avvisato subito i familiari sventando la truffa di un uomo che le aveva chiesto ben 4080 euro. L'episodio è accaduto lo scorso 9 novembre: «Siamo stati fortunati» ha detto il nipote Fabio Rufini, 28 anni «Mia nonna ha capito che la voce al telefono non era la mia. Ma il modo in cui hanno agito e il fatto che sapessero il mio nome ci ha fatto preoccupare. Bisogna stare attenti».

La truffa al telefono 

Sono circa le 18 quando il telefono fisso squilla all'improvviso nell'appartamento di Amneris a Morena, dove la donna vive da sola da anni. «Nonna, sono tuo nipote Fabio» dice la voce alla cornetta «Ho avuto un'emergenza sanitaria, ho bisogno di soldi.  Ora passerà un mio amico a prenderli perché io non posso muovermi». La cifra richiesta è alta: 4080 euro. La donna però ha dei dubbi, si insospettisce: «Cosa hai fatto alla voce?» chiede. Il truffatore risponde di essere solo un po' raffreddato, poi riaggancia. 

 

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Il telefono fisso bloccato 

Amneris fortunatamente non ci casca. Mentre il truffatore riattacca il telefono (presumibilmente già stava mandando qualcuno a casa della donna) lei cerca di avvisare i familiari. Dice di non essere riuscita a usare il telefono fisso, che risultava bloccato, ma di essere riuscita a contattare il nipote Fabio con il cellulare: «Appena mi ha detto cosa era successo ho avvisato subito mia madre che vive nel quartiere e si è recata a casa sua. Probabilmente l'arrivo di mia madre ha spaventato i truffatori: nessuno si è presentato all'appartamento» conclude il nipote.

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La paura dei familiari: «Sapevano il mio nome e quello di mio padre»

Amneris è stata scaltra ed è riuscita ad evitare la truffa, ma ogni giorno sono tanti gli anziani che cadono vittima di questi raggiri, che seguono quasi tutti lo stesso copione. Dopo una prima telefonata in cui un uomo si spaccia per un nipote e vengono chiesti i soldi, i truffatori proseguono "bloccando" il fisso della vittima (con altre chiamate, a volte intervengono altre persone fingendosi avvocati o poliziotti, per confondere ancora di più la vittima).

Poi i malviventi arrivano a casa dove spesso, l'anziano solo e confuso consegna le somme richieste. 

«In questo caso, il dato inquietante è che i truffatori conoscevano il mio nome e quello di mio padre» osserva Fabio «Non riesco a spiegarmelo. Forse studiano in maniera approfondita i bersagli. Non ci sentiamo tranquilli, e anche lei, nonostante sia riuscita a sventare la truffa in questi giorni è molto delusa e amareggiata». 

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Novembre 2022, 20:10
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