Roma, morì per una grata dimenticata: indagati dirigente del Campidoglio e responsabile ditta

Morì per una grata dimenticata, indagati dirigente del Campidoglio e responsabile ditta

di Adelaide Pierucci
Si intravede la responsabilità del Campidoglio, ma anche della ditta. A oltre un anno dalla disgrazia costata la vita a Tiziana Laudani, 37 anni, caduta nel vuoto nel cantiere di un parcheggio Pup a Portonaccio per una grata rimossa, la procura ha proceduto a due iscrizioni nel registro degli indagati ed è prossima alla chiusura dell'inchiesta. A ritrovarsi con la contestazione di omicidio colposo un funzionario del Simu, il Dipartimento sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana del Comune, e il curatore fallimentare incaricato di gestire il cantiere dopo l'abbandono della ditta. Avrebbero trascurato, è l'ipotesi del pm Francesco Dall'Olio, la messa in sicurezza dell'area, un lembo di terra incolta, battezzata parco Ottoboni, alle spalle di largo San Giuseppe Artigiano.
 

LA DINAMICA
Tiziana Laudani stava rientrando a casa con un amico che si era offerto di accompagnarla quando all'improvviso, uno dopo l'altro, i due precipitarono nel vuoto: la grata del parcheggio sotterraneo era stata rimossa ed era rimasto il vuoto: un volo di dieci metri. Era la sera del 9 agosto 2016. Il corpo della donna attutì l'impatto al suolo di Dalil Zouav, l'amico algerino incontrato a un pub, dopo una serata trascorsa con le amiche. Tiziana Laudani lascerà il compagno e un bambino di 11 anni, affetto da forti disabilità. «Un buco nell'asfalto ci ha rubato Tiziana e distrutto tre famiglie», si dispera ancora Ombretta Laudani. Sul luogo della disgrazia, oltre a una grata ancora facilmente removibile, è stata sistemata una lapide: «E' volata nel cielo la stella più bella».
L'area sarebbe dovuta diventare un parco da dedicare a Tiziana Laudani, ma è rimasta piena di sterpaglie. È stato solo circoscritta la zona con una recinzione per limitare i pericoli. È ancora lontano il risarcimento dei danni per la famiglia. «Il procedimento in tribunale è in alto mare», chiarisce Ombretta Laudani. «Eppure ci era stata promessa attenzione». Pure il garage sotterraneo, inserito nel Pup, il piano urbano parcheggi, è rimasto in stato di abbandono. Il progetto esecutivo era stato autorizzato nel 1997. L'atto notarile tra il Campidoglio e la Società Fidia Costruzioni Generali (poi Sile srl) viene firmato nel 1998. Il via libera alla realizzazione arriva dieci anni dopo, nel 2008. Poi nel 2012 l'abbandono. «Una morte causata dall'incuria, insomma», sintetizza l'avvocato Sandra Aromolo che assiste il vedovo di Tiziana.
 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Settembre 2017, 17:36