Stupro a Roma, arrestato con i gioielli della vittima

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di Alessia Marani
ROMA Hanno aspettato che si muovesse, che lasciasse il suo nascondiglio a Montefiascone, nella Tuscia, e appena rimesso piede nella Capitale, su un treno della Roma-Viterbo, l'hanno fermato. Per Eduard Oprea, un senza fissa dimora romeno, classe 76, la Procura ha già chiesto al gip la convalida dell'arresto. È lui il presunto autore dell'aggressione alla turista australiana di 49 anni, picchiata, rapinata e violentata, domenica notte, nel parco del Colle Oppio, a pochi passi dal Colosseo. L'uomo ha precedenti per furto, lesioni, stalking e tentato omicidio: nel febbraio 2015 cercò di accoltellare una connazionale, una prostituta sua ex protetta dalla quale continuava a pretendere il pizzo. La donna, allora, venne soccorsa dalla polizia in via Cairoli, una strada vicina al locale dove domenica sera è stata abbordata l'australiana; Oprea poco prima aveva buttato giù la porta della sua stanza d'albergo e aveva provato a ucciderla. Per quel fatto, finì già a Regina Coeli, ma il 30 giugno venne scarcerato con l'obbligo di firma a Termini tuttora in atto e un divieto di avvicinamento alla connazionale, poi ritirato dal giudice. Domenica notte, insomma, era libero di agire.

Ieri, per l'aguzzino si sono di nuovo spalancate le porte del carcere. I poliziotti della Squadra Mobile e del commissariato Viminale dopo la mezzanotte di mercoledì lo hanno intercettato sul treno a La Storta e fermato alla stazione Giustiniana. Aveva ancora con sè più di 1000 dollari australiani, parte dei soldi sottratti alla vittima, nonché i suoi braccialetti d'oro e altri monili. Gli agenti hanno, infine, trovato un suo paio di pantaloni ancora sporchi di sangue.
«Stava preparando la sua fuga all'estero e per farlo doveva rientrare a Roma», spiega Luigi Silipo, dirigente della Mobile. Che, a proposito del complice ricercato, dice: «Siamo in una fase precautelare e l'attività di indagine è in corso. Per noi il presunto violentatore è uno, il 40enne». L'uomo aveva anche rubato il cellulare all'australiana.

IRA E SOLLIEVO
La figlia della vittima, da Melbourne, accoglie con sollievo la notizia della cattura: «L'ho comunicato a mia madre che è ancora in ospedale a Roma. Lei ha detto che avrebbe preferito che fosse morto e io pure. Persone che fanno cose del genere non meritano di stare sulla terra. Siamo comunque sollevate e ringraziamo la polizia, ma quel bastardo deve marcire in galera altrimenti farà male ad altre donne». La ragazza, 22 anni, vorrebbe raggiungere la mamma ricoverata al San Giovanni per il trauma cranico riportato, le contusioni al volto e al corpo: «Ma non sto lavorando e non posso permettermi il viaggio. Mamma è sola, senza soldi, quando è stata rapinata aveva 5000 dollari. Vorrei tanto esserle vicina». La 49enne era stata agganciata da Oprea in una pizzeria di via Giolitti, di fronte alla stazione Termini. Le telecamere li hanno ripresi mentre ballavano al ritmo di musica latino-americana e bevevano, poi li hanno inquadrati mentre lasciavano il locale, verso le due. «La signora - chiarisce Giovanna Petrocca, dirigente del commissariato Viminale - non ricordava come tornare in albergo e gli ha chiesto delle indicazioni. Il romeno si è offerto di farle strada, ma ha preso tutt'altra direzione, verso il Colle Oppio. A un certo punto ha preteso un bacio, al rifiuto della donna, l'ha colpita con un pugno in piena faccia e poi l'ha aggredita». Il profilo di Oprea è quello di un violento: nel 2006 si scagliò contro un connazionale e anche a lui spaccò il setto nasale con un pugno, all'epoca era un clandestino. Adesso dovrà rispondere di violenza sessuale, rapina e lesioni.

LA SUA DIFESA
Appena bloccato dalla polizia ha tentato di giustificarsi: «Non sono stato io. L'ho conosciuta in un pub a Termini ed era già ubriaca. Poi lei è andata con altri». L'interrogatorio di garanzia si terrà tra oggi e sabato, non è ancora stato fissato. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha ringraziato con un tweet le forze dell'ordine per l'arresto: «Roma non dimentica il dolore delle vittime. La violenza sulle donne è inaccettabile». Un ringraziamento agli investigatori della Mobile e della Questura è arrivato anche dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: «Nulla potrà cancellare il terribile dolore subìto dalla donna, ma l'avere assicurato alla giustizia il responsabile dell'atroce violenza è la prima decisa e doverosa risposta delle istituzioni». In serata è stato lo stesso questore Nicolò D'Angelo a complimentarsi con i suoi uomini auspicando, però, «la chiusura notturna dei cancelli del parco». A Colle Oppio i residenti hanno già indetto una manifestazione per chiedere maggiore sicurezza in zona, mentre ieri mattina polizia, municipale e Ama hanno sgomberato le favelas a cielo aperto e gli occupanti, tutti identificati.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Ottobre 2016, 09:07