Roma, canapa shop davanti al liceo Alighieri. La preside: «Si muova il prefetto»

Canapa shop davanti al liceo di Roma. La preside: «Si muova il prefetto»

di Barbara Carbone
Boom di fatturato a Roma per i negozi di marijuana light, o meglio, come precisano i titolari delle attività, di cannabis ornamentale. Ha aperto un negozio anche davanti al liceo Classico Dante Alighieri. E dalla scuola si è subito levata la questione dell'opportunità. Di recente il Comune ha emanato un'ordinanza anti-slot che spegne le macchine nell'orario dell'uscita dei ragazzi da scuola. Ma i canapa shop sono di fatto negozi di vicinato: «Per aprire l'attività, sotto i 600 metri quadrati, è sufficiente richiedere la Scia agli uffici comunali», fanno sapere dagli uffici.
A giudicare dal proliferare di punti vendita pare che le piante di canapa abbiano sostituito, nei salotti romani, le rose o le piante di orchidea. Il sospetto che l'utilizzo delle infiorescenze, semi e prodotti a base di cannabis, non sia strettamente ornamentale, sorge spontaneo anche se i commercianti precisano che la vendita di semi è destinata ai collezionisti e che le infiorescenze non sono altro che profuma-ambienti. Anche se il Consiglio Superiore di Sanità, pochi giorni fa, ha lanciato l'allarme, affermando che non si può escludere la pericolosità del Thc anche a basse concentrazioni in alcuni soggetti.

Eppure i punti vendita si diffondono a macchia d'olio. Anche a pochi passi dalla Corte di Cassazione e a meno di 10 metri dal liceo statale Dante Alighieri: in via Federico Cesi 60, ha riaperto i battenti, oggi, l'ennesimo shop. La scritta all'interno è eloquente: 100% legale. All'interno, distributori automatici come il Joint 24 che promette una Canapa Experience e il Cannabis Cola, un'alternativa meglio aromatizzata. Un pessimo messaggio per i giovani che popolano le notti di piazza Cavour e per gli studenti che a settembre torneranno tra i banchi di scuola, secondo la preside dell'Alighieri, Maria Urso. Soltanto pochi giorni fa la rappresentante legale del prestigioso istituto aveva inviato una lettera al sindaco di Roma, Virginia Raggi, al prefetto Paola Basilone e all'assessore per le Politiche educative e scolastiche del I Municipio, Giovanni Figà Talamanca, per chiedere di verificare l'opportunità di simili concessioni nelle vicinanze di una scuola e di procedere alla verifica delle autorizzazioni di rito.

LA RIFLESSIONE
«Se vogliamo legalità dobbiamo essere credibili. Andrebbe affermato il principio che accanto a una scuola non è pensabile l'apertura di attività che nulla hanno a che vedere con il benessere della collettività e che andrebbero invece a favorire il mercato della microcriminalità - dice la preside del liceo romano - Tra l'altro, dalle ultime indagini sulle piazze di Roma, è emerso un preoccupante aumento del consumo di droghe tra gli adolescenti e ciò che spaventa maggiormente è che va abbassandosi sempre più l'età del primo utilizzo. Con il mio appello vorrei sensibilizzare il legislatore e gli organi preposti alla sicurezza dei cittadini: dobbiamo proteggere i nostri ragazzi». Il fenomeno è esploso a seguito dell'approvazione della legge del 2016. Norma che permette la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di Thc al massimo dello 0,2%. La legge però precisa che le infiorescenze di canapa possono essere vendute soltanto come prodotto da collezione. Al pari dei francobolli. «È chiaro a tutti che chi compra i semi di canapa lo fa per fumarseli - dice un commerciante del centro - ma noi siamo in regola. Vendiamo sostanze legali, per uso ornamentale o collezionistico. Se quando i ragazzi escono da qui se li fumano è un problema loro».
 
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Luglio 2018, 15:00
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