Roma, odissea piazza Vittorio. «Sbandati nei giardini: serve un presidio fisso, qui siamo abbandonati»

Dopo il restauro da oltre 2 milioni di euro è tornato l’assedio di ubriachi e drogati. L’ira dei residenti

Odissea piazza Vittorio. «Sbandati nei giardini: serve un presidio fisso, qui siamo abbandonati»

di Laura Bogliolo

Parte di una siringa trovata nella sabbia dell'area giochi per i bimbi, «sabbia che tra l'altro non è stata mai cambiata». I giardinieri che intervengono la mattina, a volte, «non possono pulire perché trovano senzatetto a dormire sulle aiuole». Decine di bottiglie di birra e di vino abbandonate nei viali e nelle aiuole. La panchina dipinta di rosso per ricordare la lotta contro la violenza sulle donne trasformata in un dormitorio. E poi gli angoli di verde ricoperti da cartoni dove di giorno dormono persone ubriache e sbandati di ogni genere. Non è facile passeggiare per i giardini di piazza Vittorio senza lasciarsi sopraffare da un senso di paura e dispiacere per lo stato di degrado che soffoca uno degli angoli della Capitale più conosciuti.

 

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TRA RABBIA E PAURA
«La situazione nei giardini di piazza Vittorio è intollerabile - denuncia l'avvocato Carmen Trimarchi, residente, del Gruppo Rione XV - la mattina ci sono due giardinieri volenterosi che puliscono tutto, ma dopo poche ore i viali si riempiono di sporcizia, bivacchi e degrado». È un appello accorato quello dei residenti dell'Esquilino per cercare di tutelare quei giardini finiti di restaurare ad ottobre 2020 con uno stanziamento di quasi due milioni di euro. I racconti dei residenti sono drammatici. «Immondizia, rifiuti, decine di bottiglie di birra abbandonate, i giardini di piazza Vittorio sono tornati sotto assedio da quando non c'è più una vigilanza fissa - dice Maria, un'altra residente - nessuno ha più rispetto delle regole. Poco dopo il restauro, l'area verde era presidiata quasi sempre dai vigili, invece adesso senza una accurata sorveglianza là dentro può accadere di tutto». Capita così che soprattutto l'area lungo la recinzione dopo la casina liberty si riempia di sbandati, ubriachi. Una convivenza tra degrado e residenti che non è affatto semplice, anzi «inaccettabile».

 

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LA DENUNCIA
«Si tratta di un giardino botanico dell'Ottocento, oltre 200 piante storiche - sottolinea l'avvocato Trimarchi - qui siamo all'interno dell'area protetta dall'Unesco.

Senza un presidio fisso dei vigili e delle forze dell'ordine come praticamente è avvenuto fino a settembre del 2021 non si riuscirà mai a tutelare la zona, gli agenti devono far rispettare il Regolamento di Polizia Urbana che vieta esplicitamente, ad esempio, i bivacchi, e il codice penale che sanziona la ubriachezza in luogo pubblico». Il malumore nella piazza è tangibile. Quando l'Ama ha annunciato l'arrivo di 150 nuovi cassonetti (cambia il colore) sono piovute le critiche sui social. «Se poi non vengono svuotati è inutile...». E ancora: «Pulissero i giardini, sono diventati infrequentabili».

 

 

A mandare su tutte le furie i residenti è anche il mancato lavaggio dei vicini portici, quelli dove ogni giorno e a ogni ora decine di persone bivaccano e si ubriacano. È recentissima l'ennesima lettera di protesta inviata dallo storico e combattivo farmacista della piazza, Giuseppe Longo, nella quale denunciava il mancato lavaggio della pavimentazione da poco restaurata. «Abbiamo scoperto - dice Trimarchi - che il contratto in essere con Ama non prevede un numero minimo di lavaggi mensili, sul documento si legge infatti che il servizio può prevedere un'attività integrativa di lavaggio e sanificazione, non è stata quindi stabilita una frequenza». Giorni fa Longo e Trimarchi sono riusciti a ottenere un lavaggio settimanale. Chiediamo da tempo il dovuto coordinamento tra le istituzioni: Roma Capitale, Regione, Forze dell'Ordine, sistema sociale e sanitario per un intervento deciso sulla piazza per tutelare i residenti e dare dignità a tutti - conclude Trimarchi - siamo esausti».
laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 24 Febbraio 2023, 09:38
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