Rieti, tragedia in Turchia e Siria: si mobilita la Caritas dal Reatino
di Raffaella Di Claudio
A livello nazionale, la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha deciso lo stanziamento di 500 mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime. A questa iniziativa seguiranno quelle che la Caritas italiana stabilirà insieme a quelle locali, già allertate.
«Proprio ieri – spiega don Fabrizio Borrello, direttore della Caritas di Rieti - ho sentito, visto che siamo molto amici, il referente per Aleppo che mi spiegava come l’unica cosa che può essere utile in questo momento è l’invio di fondi economici. Anzitutto, perché la situazione geopolitica non consente di entrare in questi stati liberamente. Al momento è stato attivato un piccolo contingente della protezione civile italiana per andare in quei luoghi, ma non è possibile inviare aiuti diretti. L’unica strategia che possiamo e vogliamo mettere in atto – prosegue don Fabrizio - è avviare una raccolta di aiuti economici che possa arrivare tramite canali che Caritas Italiana, la Cei e altre realtà nazionali e internazionali hanno in loco. Stiamo aspettando indicazioni più concrete anche per capire se si farà una colletta alimentare nazionale o se si lascerà alle diocesi la singola iniziativa per raccogliere gli aiuti al fine di concorrere a sostenere questa situazione che è una tragedia immane. Si parla di decine di migliaia di morti. È una cosa sconvolgente – sottolinea il direttore - soprattutto per noi che abbiamo vissuto il dramma del terremoto di Amatrice e sappiamo che lì l’entità è mille volte più grande».
La Caritas reatina è pronta a rimboccarsi le maniche, dando prova, ancora una volta, di grande generosità e capacità di mettere in campo interventi concreti per le persone che vivono situazioni di profonda crisi. Ne sono un esempio le campagne di raccolta fondi e beni di prima necessità rivolti alle popolazioni ucraine, ma anche la rete di accoglienza che ha permesso di trovare una sistemazione adeguata a tantissime donne e bambini provenienti dalle aree del conflitto.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Febbraio 2023, 00:10
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