Rimborsopoli M5S, Di Maio fa il duro ma spunta l'ipotesi condono
di Stefania Piras
La posizione di Giulia Sarti per ora è congelata. Anche lei morosa nell'impegno delle restituzioni, ha denunciato l'ex fidanzato Andrea De Girolamo che ha risposto così: «Io ho un brutto vizio: registrare tutto e pure le telefonate». E ancora: «Andrò in procura, la verità è tutta un'altra. Usciranno diverse conversazioni, messaggi e mail» afferma De Girolamo, noto per essere fra l'altro il volto social del tg Cinque Stelle su Facebook. Che Sarti, deputata della commissione Giustizia e Antimafia abbia denunciato per salvarsi di fronte al capo politico Di Maio? Congetture certo, ma questo balletto dei soldi non restituiti potrebbe portare a una contro denuncia per la candidata Sarti (uninominale e capolista nel plurinominale di Rimini).
SPESE DI SOGGIORNO
Più a sud, in Salento, dove nelle sedi dei meetup cominciano a comparire manifesti listati a lutto, il senatore Maurizio Buccarella accusato di aver trattenuto 137 mila euro è candidato nel plurinominale sotto la capolista Lezzi. Buccarella ieri si è lasciato andare a una confessione sincera e in una lunga lettera al Nuovo Quotidiano di Puglia ha scritto: «Poco più di 3 mila euro mensili netti non mi avrebbero permesso, alla mia età, di tornare alla mia vita, nel mio studio professionale a alcun paracadute o vantaggio acquisito per i contatti professionali - con una accettabile serenità per me e la mia famiglia».
E poi si sfoga, perché non ci sta a finire nel tritacarne: «Avrei magari potuto gonfiare le mie rendicontazioni delle spese del soggiorno a Roma, indicandone di fittizie, e segnare quindi somme minori da versare sul fondo». E infatti c'è chi versava sempre e solo il minimo tabellare. Spulciando nei mesi in cui le Camere sono chiuse, o ci sono parlamentari che, per esempio, erano in viaggio di nozze, si notano spese molto alte. Ma, ovviamente, sono tutti rimborsi extra scontrino, e quindi non rendicontati come invece recita il nome del sito M5S che vorrebbe essere l'ideale della polizia fiscale, giusta e severa, del M5S.
I vertici, intanto, affidano alla comunicazione l'elaborazione della linea politica da tenere per attraversare indenni la bufera dei bonifici tarocchi. E se da una parte Davide Casaleggio si mostra intransigente al Corsera: «Al primo dubbio nessun dubbio», si fa largo l'ipotesi del maxi condono tombale. Proprio come i bonifici, l'intransigenza qui è solo a parole e il regolamento di conti interno al M5S prevede patteggiamenti. La strategia del condono vincerà: «Se degli errori sono capitati a Bernini (ma non si dice quali ndr) che ha restituito così tanto possono capitare a tutti, anche a Lezzi e Sarti». Ma agli altri inseriti nella black list però non poteva capitare.
Ultimo aggiornamento: Sabato 17 Febbraio 2018, 12:08
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