La tenaglia renziana su Martina: se vedi i grillini addio segreteria
di Nino Bertoloni Meli
Per Martina sembrava fatta, strada in discesa, semi accordo con Renzi, il 21 da reggente diventa segretario. Ma la crisi, e la salita al Colle, hanno complicato le cose. Già c'erano alcuni pasdaran renziani che non si fidano di Martina e vorrebbero candidare uno loro, ma dopo che il reggente è stato zitto e muto per ore prima di dire qualcosa sulla polpetta avvelenata dimaiesca, le perplessità e i mugugni si sono infittiti. Neanche le minoranze se la sentono di dare credito alla tattica M5S di usare il Pd per premere sulla Lega. Dal gabinetto di guerra renziano arriva il pressing sul reggente, del tipo «dì qualcosa di anti grillino», e in serata viene annunciata una presa di posizione martiniana finalizzata al niet, purché non sembri sgarbo a Mattarella. La posta è fin troppo evidente: se Martina non chiude al M5S, può dire addio alla segreteria. I renziani prospettano anche di non eleggere un segretario il 21 e di convocare il congresso straordinario. Ma l'opzione che passa è un'altra: ok Martina segretario, ma con un vice unico nella persona di Luca Lotti, e con garanzie sulla linea politica. Invece che un Pd derenzizzato, un Martina renzizzato. Passerà?
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Aprile 2018, 10:10
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