Impronte digitali anche per i bimbi di 6 anni: ecco le nuove regole delle richieste d'asilo

Impronte digitali anche per i bimbi di 6 anni: ecco le nuove regole delle richieste d'asilo

di Cristiana Mangani
L'Europa cambia le regole per i richiedenti asilo e per i migranti irregolari, e introduce modifiche che prevedono anche la possibilità di forzare i modi in caso di minore che non accetti di fornire le indicazioni richieste. Le decisioni sono state votate nell'ambito di un negoziato tra Parlamento e Consiglio, ed è stato stabilito che vengano archiviate, oltre alle impronte digitali di chi arriva in Europa, anche le immagini facciali e i dati alfanumerici (nome, numero identificativo o numero di passaporto).

I cambiamenti più importanti riguardano i minori e il limite di età imposto per ottenere le impronte digitali e le immagini facciali, che è stato spostato da 14 a 6 anni. La ragione è doppia: da una parte facilitare la ricerca dei bambini scomparsi, dall'altra rendere più rapida l'identificazione e i legami familiari. L'accordo sottolinea anche che non deve, o almeno non dovrebbe, essere mai usata la forza con i giovani al di sotto dei 18 anni, per acquisire questo tipo di informazioni. Anche se - viene aggiunto - in ultima istanza e laddove consentito dalla pertinente legislazione Ue o nazionale, un «grado proporzionale di coercizione» potrà essere applicato ai minori, garantendo nello stesso tempo il rispetto della loro dignità e integrità fisica.

EUROPOL
I dati verranno inseriti nel sistema Eurodac e l'accesso sarà consentito a Europol: l'agenzia di polizia europea che potrà interrogare il cervellone per prevenire i reati di terrorismo e altri reati gravi. Questa parte dell'accordo è ancora in discussione, nel punto in cui stabilisce di registrare le informazioni prima che venga presa una decisione sull'ammissione attraverso la procedura di reinsediamento.
«L'accordo, che è ancora provvisorio - spiega la relatrice Monica Macovei (Ecr, Ro) - garantirà che le persone non presentino richieste di asilo in più paesi, nel rispetto degli impegni assunti dall'Ue nei confronti del diritto internazionale, e affronterà anche i timori di minacce alla sicurezza interna registrando e archiviando i dati dei migranti irregolari: ottenere le impronte digitali e le immagini facciali dei minori di 6 anni e oltre, sarà fondamentale per aiutare a identificare e rintracciare i bambini scomparsi e stabilire legami familiari, impedendo loro di finire nelle mani di trafficanti di esseri umani e contrabbandieri».
Il testo dovrà ora essere formalmente approvato dalla Commissione per le libertà civili, dal Parlamento nel suo insieme e dal Consiglio dell'Ue, prima di entrare in vigore. Le parti di questa legislazione relative ad altri strumenti del sistema europeo comune di asilo, come le cosiddette regole di Dublino, dovranno essere aggiornate una volta concordata questa riforma.

GLI STATI COINVOLTI
La proposta di aggiornamento del regolamento Eurodac fa parte del primo pacchetto di proposte di riforma del sistema europeo comune di asilo presentato dalla Commissione europea nel maggio 2016. La banca dati è stata istituita nel 2003 in relazione al sistema di Dublino, per consentire agli Stati membri di determinare se un richiedente asilo aveva già presentato domanda di asilo in un altro paese. È già utilizzata da tutte le contee dell'Ue, Islanda, Norvegia, Liechtenstein e Svizzera.
 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Giugno 2018, 07:14
© RIPRODUZIONE RISERVATA