M5S, Di Maio: se esclusi dal governo ci appelleremo ai cittadini. Grillo: referendum sull'euro

Di Maio: Governo di tregua? Traditori Pronti a rivolgerci ai cittadini
I 5 stelle si scagliano contro l'ipotesi di un governo di tregua ed evocano la piazza. Escludere M5S «significherà ancora una volta chiamare in causa i cittadini: noi l'abbiamo fatto chiedendo il voto subito, ma è chiaro che il M5S a quel punto può chiamare in causa i cittadini in altri modi», ha detto il leader grillino Luigi Di Maio arrivando alla Camera dei deputati. «Le forze politiche in questo momento stanno mettendo il presidente della Repubblica in condizione di dover scegliere perché le forze politiche stanno arginando il M5S dal governo», ha detto ancora il candidato premier M5s che poi ribadisce: «Questo significherà dover chiamare in causa i cittadini».

«Non esiste tregua per i traditori del popolo, questo deve essere chiaro. Ma non per il presidente che è stato fin troppo paziente. Avevano l'opportunità», aveva affermato il leader M5S conversando con i cronisti in Transatlantico su possibili scenari di governo. «Se il governo di tregua nasce è perché Salvini si è alleato con il Pd», aggiunge il leader 5 stelle.

«Al voto il prima possibile. Anche il 24 giugno. Abbiamo studiato che si può fare», insiste poi Di Maio. «La regola del doppio mandato? Io sto pensando al ritorno al voto. Se si torna al voto, si torna al voto», prosegue il leader M5S rispondendo a chi gli chiede se sia possibile una deroga alla regola del doppio mandato che vige per gli eletti del M5S.

«C'è un serio problema politico in Renzi e Berlusconi che vogliono ancora un governo che fa i favori alle banche e alle lobby. Se è questo l'obiettivo, Salvini è l'ago della bilancia», ha detto ancora Di Maio. «Si sta tagliando fuori dal governo la prima forza politica: la seconda forza ha la metà» del consenso, rimarca il leader M5S, che poi ha aggiunto: «Sin dall'inizio era il disegno di Renzi e Berlusconi, che ci hanno sabotato».

«Non ce l'ho con il Presidente Mattarella ma con i partiti che hanno messo il Presidente in questa condizione», ha continuato il leader M5S, bocciando l'ipotesi di un governo di tregua. Noi volevamo «il governo rispettasse il voto degli italiani il più possibile», ha aggiunto.

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Intanto Beppe Grillo rilancia il refrendum sull'euro. In un'intervista al sito francese Putsch il fondatore di M5S ha detto chiaramente di aver «proposto un referendum per la zona euro», «voglio che il popolo italiano si esprima».

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«Tutti i trattati che sono stati firmati erano giusti ma sono stati deformati da regolamenti», ha aggiunto Grillo spiegando che «in seno al Movimento Cinque Stelle, abbiamo riflettuto a 7 punti come il Patto di bilancio europeo, l'eurobond, l'euro-obbligazione o ancora la condivisione del debito. Se siamo un'unione di paesi, dobbiamo condividere».

Secondo Grillo «ci sono due economie... quella del Nord e del Sud. E noi, gli italiani, siamo nel Sud. Ho dunque proposto un referendum per la zona euro. Voglio che il popolo italiano si esprima. Il popolo è d'accordo? C'e' un piano B? Occorre uscire o no dall'Europa?».

Poi Grillo attacca: «Oggi siamo nella post-democrazia. C'è stato un colpo di Stato al contrario. Hanno utilizzato la democrazia per distruggerla. In realtà - continua - a causa di una legge elettorale, ci siamo ritrovati, già lo sapevamo, in un'impasse. La legge è stata decisa a tavolino per impedirci di governare. Allora, cos'è la democrazia? Non lo so, ma la democrazia dovrebbe consentire a chi prende più voti di governare».

«Grillo è uno spirito libero e lo conosciamo tutti: ma la linea sull'Europa e sull'euro resta sempre quella: cambiare tutto», puntualizza poi Di Maio: «Per cambiare ce lo devono far fare.
Escludere M5S dal governo significa escludere i cittadini dalle decisioni e non solo su l'Europa e sull'euro ma su chi deve governare. Insomma - ripete Di Maio - non si deve tradire il voto degli italiani».


«Renzi dovrebbe sapere che sono i cittadini ad aver sbroccato il 4 marzo quando hanno dimezzato i voti al suo partito. Non gli è bastato?!», si chiede poi il leader M5S replicando alle affermzioni di Renzi secondo il quale oggi i 5 stelle «capiscono finalmente di non avere i numeri per Palazzo Chigi e quindi sbroccano».

 
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Maggio 2018, 16:54
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