L'Sntp ha quindi chiesto alle autorità di fornire «informazioni reali» su dove si trovino e di «garantire la vita, la libertà e l'integrità dei giornalisti detenuti».
L'appello è stato fatto proprio anche da altre organizzazioni. La Farnesina ha fatto sapere che l'ambasciata d'Italia a Caracas, in stretto raccordo con Roma, segue fin dal primo momento il caso del fermo del connazionale Roberto Di Matteo, in stretto contatto con le autorità locali, e la rappresentanza diplomatica italiana si è prontamente attivata per prestare al connazionale tutta l'assistenza necessaria. Il carcere di Tocoron è tristemente noto in Venezuela per i suoi ripetuti episodi di violenza e diversi altri crimini ed il governo non è ancora riuscito a pacificare. La Sociedad Interamericana de Prensa (SIP) ha stimato che l'anno scorso le intimidazioni e gli arresti arbitrari contro i giornalisti sono aumentati. In Venezuela, il Colegio Nacional de Periodistas (CNP) ha denunciato un'ondata di attacchi contro i giornalisti in particolare mentre coprivano le proteste dell'opposizione anti-chavista, tra aprile e luglio.
Ultimo aggiornamento: Domenica 8 Ottobre 2017, 21:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA