Iran, Netanyahu si congratula con Trump: «Decisione coraggiosa»

Netanyahu si congratula con Trump: «Sull'Iran decisione coraggiosa»
«Una decisione coraggiosa di cui mi congratulo con il presidente Trump». Così il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha commentato, per primo, il discorso del presidente Usa sull'accordo nucleare con l'Iran. Il presidente americano «si è misurato con determinazione con il regime terroristico iraniano - ha aggiunto il primo ministro di Israele - e ha creato un'opportunità per aggiustare questo cattivo accordo, per respingere le aggressioni iraniane e per confrontarsi con il suo sostegno al terrorismo». Prima del discorso alla nazione di Trump, il segretario di stato Usa Rex Tillerson aveva chiamato Netanyahu per anticipargli i contenuti dell'intervento presidenziale.

Diversa la reazione di Germania, Francia e Regno Unito, che «prendono atto» della decisione del presidente Usa, Donald Trump, di non certificare l'accordo con l'Iran sul nucleare, ma restano per parte loro «impegnate» a rispettarlo e a favorire una sua «piena attuazione da tutte le parti». Lo si legge in una dichiarazione congiunta di Angela Merkel, Emmanuel Macron e Theresa May diffusa da Downing Street, nella quale si definisce il mantenimento dell'intesa nel «comune interesse nazionale» di Berlino, Parigi e Londra. «L'accordo sul nucleare è stato il culmine di 13 anni di diplomazia e un passo importante per assicurare che il programma nucleare iraniano non deviasse verso scopi militari», si legge nella nota diffusa dai leader dei tre Paesi europei (garanti con Russia, Cina e Usa dell'intesa). Merkel, May e Macron ricordano inoltre come lo stesso accordo sia stato «approvato all'unanimità dall'Onu nella risoluzione 2231» e come l'agenzia atomica internazionale abbia «ripetutamente confermato la conformità dell'Iran» al rispetto degli impegni previsti «attraverso verifiche di lungo termine e programmi di monitoraggio». Di conseguenza - pur affermando di condividere con Washington alcune «preoccupazioni sul programma missilistico» di Teheran e su certe iniziative «regionali» dell'Iran - i leader di Germania, Francia e Gran Bretagna «incoraggiano l'amministrazione Usa e il Congresso a valutare le implicazioni per la sicurezza degli Stati Uniti e dei loro alleati prima di compiere passi che possano minare questo accordo, come la reimposizione delle sanzioni abolite».

«L'Italia prende atto della decisione del Presidente Trump di non rinnovare la certificazione dell'adempimento da parte di Teheran dell'accordo sul programma nucleare iraniano e si unisce alla preoccupazione espressa dai Capi di Stato e di Governo di Francia, Germania e Regno Unito per le possibili conseguenze.
Preservare l'accordo, unanimemente fatto proprio dal Consiglio di Sicurezza nella Risoluzione 2231, corrisponde a interessi di sicurezza nazionali condivisi», scrive il premier Paolo Gentiloni. «La piena attuazione dell'intesa ad opera di tutte le parti - prosegue - continua a costituire un elemento cardine per il rafforzamento del regime di non proliferazione nucleare. In otto successivi rapporti, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica ha confermato che l'Iran sta attuando l'accordo». «L'Italia auspica che non vengano intraprese misure suscettibili di compromettere la tenuta del JCPoA e intende contribuire a preservare questo storico successo della diplomazia multilaterale. L'Italia - conclude - è sensibile alle preoccupazioni di sicurezza relative ad alcune iniziative iraniane nel quadro regionale e intende continuare ad affrontarle insieme ai suoi partner»


«Non possiamo permetterci di mettere fine a un accordo che sta dando risultati» e di cui l'Aiea «ha verificato 8 volte il rispetto». Così si è espresso invece l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, che ha annunciato l'intenzione dell'Ue di continuare a «sostenere l'accordo e la sua attuazione. Il presidente Trump ha molti poteri, ma non quello di porre fine all'accordo con l'Iran, che non è un accordo bilaterale né un trattato internazionale, ma un allegato ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza, adottata all'unanimità».

Infine c'è la posizione della Russia, uno dei garanti dell'intesa. Il capo della diplomazia russa Serghiei Lavrov ha confermato al suo omologo di Teheran, Javad Zarif, che la Russia resta impegnata nel rispetto dell'accordo sul nucleare iraniano. Lo fa sapere il ministero degli Esteri russo riferendo di una conversazione telefonica tra i due ministri. 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Ottobre 2017, 22:02
© RIPRODUZIONE RISERVATA