Omicidio Loris, il Gup: «Veronica uccise il figlio perché non voleva andare a scuola»

Il Gup: «Veronica fu lucida assassina, uccise il figlio perché non voleva andare a scuola»
«Un dolo d'impeto, nato dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella mattina e dal diverbio nato con la madre, il contenuto è conosciuto soltanto all'imputata». È il movente, secondo il Gup di Ragusa, Andrea Reale, che ha portato Veronica Panarello a uccidere il figlio Loris, di 8 anni, «strangolandolo con delle fascette», a «occultarne poi il corpo» e a «nascondere lo zainetto del bambino».

Secondo il giudice, l'omicidio sarebbe stato «dettato da un impulso incontrollabile, da uno stato passionale momentaneo della donna». E anche la dinamica del «figlicidio», scrive il Gup nelle motivazioni della sentenza che condanna l'imputata a 30 anni di reclusione, oltre al luogo e alle modalità del delitto e i tempi di consumazione dell'omicidio «appaiono dirimenti ai fini di escludere la circostanza della premeditazione».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Febbraio 2017, 16:37
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