Zona rossa in 10 regioni da lunedì (più Trento), ci sono anche Lazio e Puglia. Le altre in arancione, Sardegna bianca

Da lunedì 10 regioni in zona rossa (più Trento). Anche Lazio e Puglia Basilicata in bilico

Sono 8, più la provincia autonoma di Trento, le regioni che da lunedì entreranno in zona rossa, aggiungedosi a Campania e Molise, già oggi nella fascia di rischio più alta: si tratta di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Puglia e Marche. Un'Italia ormai spaccata in due, con il lockdown alle porte e una Pasqua blindata. In zona arancione tutte le altre regioni, compresa la Sicilia, nonostante presenti dati da zona gialla. Questo perché un decreto appena varato dal governo dispone che dal 15 marzo tutte le regioni in giallo passino automaticamente in arancione. È in corso una verifica sui dati della Basilicata. La Sardegna resta in zona bianca almeno per un'altra settimana.

Le regioni in zona rossa da lunedì

Emilia Romagna

Friuli Venezia Giulia

Lazio

Lombardia

Piemonte

Veneto 

Puglia

Marche

Provincia autonoma di Trento

Campania

Molise

Le regole della zona rossa: scuole chiuse. Divieto di spostamento, anche all'interno del proprio comune, eccetto che per necessità, salute o lavoro. Aperti solo i negozi essenziali. Bar e ristoranti aperti solo per le consegne e domicilio (senza restrizioni) e l'asporto (fino alle 18 per i bar, fino alle 22 per i ristoranti). Chiusi anche parrucchieri e centri estetici. Chiuse palestre, piscine e centri sportivi. Ammesso solo l'attività motoria all'aperto nei pressi della propria abitazione. Chiusi musei, cinema e teatri. Coprifuoco dalle 22 alle 5.

Già da domani in Piemonte non sarà possibile recarsi nelle seconde case. Lo prevede una ordinanza regionale che sarà emanata in vista del passaggio in zona rossa.

 

 

Le regioni in zona arancione da lunedì

Abruzzo

Calabria

Liguria

Toscana

Umbria

Valle D'Aosta

Provincia autonoma di Bolzano

Sicilia (per effetto dell'ultimo decreto)

Le regole della zona arancione: didattica a distanza dalla II media in su (ma le singole regioni possono estenderla). Divieto di spostamento al di fuori del proprio comune, eccetto che per necessità, salute o lavoro. Bar e ristoranti aperti solo per le consegne e domicilio (senza restrizioni) e l'asporto (fino alle 18 per i bar, fino alle 22 per i ristoranti). Aperti parrucchieri e centri estetici. Aperti i negozi, no allo shopping nei centri commerciali durante il fine settimana. È possibile recarsi nelle seconde case a condizione che non siano in fascia rossa. Chiuse palestre e piscine, ammesso lo sport amatoriale all'aperto non di contatto. Chiusi musei, cinema e teatri. Coprifuoco dalle 22 alle 5.

Sicilia, ultimi due giorni in giallo

Le regole della zona gialla: scuole aperte: superiori in presenza almeno al 50% e fino al 75%. Lezioni in presenza al 100% per tutti gli altri. A livello regionale e locale possono essere disposte misure più restrittive. Spostamenti consentiti all'interno della regione. I ristoranti e i bar sono aperti fino alle 18 con servizio al tavolo: quattro il numero massimo di commensali consentito se non si è conviventi. Nessun limite invece per i nuclei familiari. Dopo le 18 via libera al cibo d’asporto (e alla consegna a domicilio) per ristoranti ed enoteche, vietato invece per i bar che devono abbassare le serrande.

Aperti tutti i negozi, ma i centri commerciali devono chiudere nei fine settimana. È permesso recarsi nelle seconde case purché si trovino in fascia gialla e arancione, non in fascia rossa. Aperti parrucchieri e centri estetici. Chiuse palestre e piscine. Ammessa l'attività sportiva amatoriale all'aperto. Musei e mostre aperti dal lunedì al venerdì. Chiusi cinema e teatri. Coprifuoco dalle 22 alle 5.

Il nuovo decreto

Parallelamente il governo ha varato un decreto legge che introduce nuovi criteri per l'ingresso delle regioni in zona rossa e decide una stretta generalizzata in vista delle festività di Pasqua: da lunedì 15 marzo tutte le regioni in zona gialla passeranno automaticamente in arancione a prescindere dai dati di contagio e vi resteranno fino al 2 aprile. I giorni del 3, 4 e 5 aprile, comprendenti Pasqua e Pasquetta, saranno invece zona rossa in tutta Italia. 

Il monitoraggio Iss

Secondo il monitoraggio settimanale dell'epidemia elaborato dalla Cabina di regia del ministero della Salute e dell'Istituto superiore di Sanità nella settimana 1-7 marzo 2021 si continua a osservare una importante accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (225,64 per 100.000 abitanti (01/03/2021-07/03-2021) a fronte di 194,87 per 100.000 abitanti (22/02/2021-28/02/2021), dati flusso ISS). Nel periodo considerato «l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,16 (con un intervallo tra 1,02-1,24), in aumento rispetto alla settimana precedente e sopra 1 in tutto il range».

Secondo i tecnici: «Un valore di Rt superiore a 1 indica che l'epidemia è in espansione, con il numero di casi in aumento». Si osserva un forte aumento nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (50.256 rispetto a 41.833 la settimana precedente). Si mantiene stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso l'attività di tracciamento dei contatti (28,8 per cento). Aumenta, invece, la percentuale di casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (37,8 per cento rispetto al 35,2 per cento la settimana precedente). Infine, il 20,2 per cento dei casi è stato rilevato attraverso attività di screening e nel 13,2 per cento non è stata riportata la ragione dell'accertamento diagnostico.

16 regioni con Rt sopra 1

Sedici tra regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, otto (Campania, Piemonte, FVG, Emilia-Romagna, Basilicata, Lombardia, Lazio, Veneto) hanno un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Quattro Regioni hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/PPAA hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. 

Sono solo 4 le regioni e PA (Calabria, PA Bolzano, Sardegna e Umbria) con Rt puntuale settimanale sotto 1. La Sicilia si ferma a 1. Le altre 16 hanno un indice di trasmissibilità sopra 1. Il valore più alto è in Basilicata con 1.53 e in Campania con 1.5. Il Friuli Venezia Giulia registra un Rt di 1.39, l'Emilia Romaga 1.34, il Piemonte 1.41, il Lazio 1.31 e la Lombardia a 1.3. Nello scorso monitoraggio le regioni con Rt sopra 1 erano 10.

Si conferma per la sesta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Dieci Regioni (contro sei la settimana precedente) hanno un livello di rischio alto. Altre 10 Regioni/PPAA hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e solo una (Sardegna) con rischio basso.

L'elevata incidenza, l'aumento della trasmissibilità e il forte sovraccarico dei servizi ospedalieri richiedono «l'innalzamento/rafforzamento delle misure di mitigazione nazionali, anche anticipando ulteriori interventi di mitigazione/contenimento» nelle aree a maggiore diffusione e particolarmente laddove circolino varianti sudafricana e brasiliana, si legge nella bozza del monitoraggio.


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Marzo 2021, 01:26
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