Zona gialla Lombardia, Lazio, Campania e altre regioni (la chiede anche Aosta): attesa nuovi parametri

Colori, verso un'Italia in zona gialla (la chiede anche la Val d'Aosta) in attesa dei nuovi parametri

di Francesco Malfetano

Cambiano ancora i colori delle Regioni. Non solo perché il monitoraggio di domani renderà la Penisola ancora più gialla con la sola Valle d'Aosta in zona arancione, quanto soprattutto perché l'analisi dei dati in arrivo sarà l'ultima a tenere in considerazione i "vecchi" parametri (con maggior importanza dell'indice Rt).

A cambiare quindi, come richiesto dai governatori, sarà l'algoritmo che porta un territorio in fascia gialla o in zona rossa. Una piccola rivoluzione dettata dal cambiamento delle necessità dato l'avanzare delle vaccinazioni e il calo delle ospedalizzazioni.

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In ogni caso, prima che ciò accada, ci sarà ancora spazio per le pagelle così come le conosciamo. Domani infatti, 14 maggio, si riunirà la cabina di regia per analizzare i dati e sancire con ogni probabilità il passaggio nella fascia di rischio gialla Sicilia e Sardegna. In altre parole da lunedì 17 maggio, a meno di novità dell'ultima ora, solo la Valle d'Aosta resterà arancione. Niente da fare invece per le regioni che speravano di passare in fascia bianca grazie ad una incidenza settimanale dei contagi sotto quota 50 ogni 100mila abitanti.

 

È il caso di Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia, ma prima che il passaggio possa concretizzarsi c'è bisogno di trascorrere almeno 3 settimane in fascia gialla. Caratteristica a cui non risponde nessuno dei 3 territori interessati. Come detto però dovrebbe essere l'ultima settimana in cui i parametri attuali vengono utilizzati. Anche perché, se così non fosse e si decidesse di mantenerli altri 7 giorni, diversi territori potrebbero trovarsi nella situazione paradossale di rischiare il passaggio in arancione perché nell'ultimo report avevano un Rt superiore o vicino all'1 (Bolzano, Liguria, Molise, Marche, Campania).

Un orizzonte però improbabile perché compensato già dagli altri dati presi in considerazione (come l'indice di rischio).

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I PARAMETRI
In ogni caso, come annunciato anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, l'aggiornamento dei parametri non dovrebbe tardare. Va però verso una parziale bocciatura la proposta delle Regioni che avrebbero voluto l'eliminazione completa dei colori per il passaggio ad un sistema di fasce di rischio. Se è vero però che la colorazione resta, lo è anche che ne cambiano le modalità. La nuova divisione in fasce (nonostante i timori di governatori e ministri perché potrebbe spaventare i turisti) terrà conto di livelli di rischio legati a incidenza e terrà conto maggioramente dei tassi di occupazione dei posti letto. A quel punto la zona rossa scatterebbe con oltre 250 casi Covid su 100mila abitanti, arancione tra i 150 e i 250 casi, gialla tra i 50 e 150 casi, bianca sotto i 50 casi. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30%, come è attualmente. Una semplificazione in pratica, che sarà comunque legata all'effettuazione di un numero minimo di tamponi per evitare che in estate si smetta di tracciare il contagio. 

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VALLE D'AOSTA

La Valle d'Aosta chiede, con una lettera del presidente della Regione Erik Lavevaz al ministro della Sanità Roberto Speranza, di essere inserita in zona gialla a partire da lunedì prossimo. Alla base della richiesta i seguenti parametri: «l'indice Rt della Valle d'Aosta che è sotto la soglia dell'1 da oltre un mese; l'incidenza dei nuovi casi positivi che è intorno a 150 su 100.000 abitanti; gli indici ospedalieri che sono molto buoni».


Ultimo aggiornamento: Domenica 19 Febbraio 2023, 07:03
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