Voto di fiducia governo, Morra (M5S): «Al 99% non voterò sì»

M5S, l'annuncio di Morra: «Al 99% non voterò la fiducia»

«Al 99% non voto sì al governo Draghi, dopo la virgola può aggiungere un altro 99...». Così il senatore M5S Nicola Morra arrivando al Senato per il voto di fiducia al governo. «In base a quello che audirò in Aula, in base alle parole di Draghi, deciderò poi se astenermi o votare contro».

Governo, Draghi a caccia di coesione: i partiti in cerca di nuove rotte

Draghi diretta in Senato: combattere con ogni mezzo la pandemia

 

Ieri sera su Facebook il presidente della Camera Roberto Fico ha ribadito invece la necessità di avere un governo operativo, ennesimo messaggio ai dissidenti a votare la fiducia. «Voglio dirvi una cosa. Siamo all'inizio di una campagna di vaccinazione che ci tirerà fuori, speriamo nel minor tempo possibile, dalla pandemia. Ma purtroppo la pandemia è ancora qui, ci siamo dentro, e dobbiamo fronteggiarne l'impatto drammatico: nella sanità, nel tessuto economico e produttivo, nella società. La situazione è grave per milioni di persone, per tante attività e imprese a cui servono risposte ora, non domani.» Lo scrive su Facebook il presidente della Camera, Roberto Fico.

«Sono persone che non sanno se le proprie attività potranno sopravvivere, che non vogliono neanche pensare a una terza ondata, o ad altri lockdown.

C'è un'angoscia profonda, diffusa, perché la pandemia non è andata via. C'è poi la questione del blocco dei licenziamenti, e del blocco degli sfratti. Imprese da una parte, lavoratori dall'altra. Cosa si deve fare? Bisogna agire su più fronti e rapidamente, vista la complessità della fase che stiamo attraversando. Occorre vaccinare in fretta, sostenendo il sistema produttivo con ulteriore liquidità e nel contempo programmando le prossime misure e individuando le ricette migliori per superare questa crisi. Ma per dare queste risposte, come ha spiegato il Presidente della Repubblica, ci deve essere un governo effettivo, cioè nel pieno dei suoi poteri. Un governo dimissionario non sarebbe infatti legittimato a fare nulla di tutto ciò che serve adesso, ecco perché non sono state sciolte le Camere per andare al voto. Perché il voto adesso significherebbe far collassare il Paese», sottolinea.

Infine, una sorta di rimprovero: «E il Movimento? Il Movimento ha deciso come sempre attraverso i suoi strumenti. Abbiamo votato su Rousseau ed è stata assunta una decisione. E lasciatemi dire un’altra cosa: qui non stiamo facendo nessuna alleanza con Forza Italia o con la Lega, proprio nessuna. E non abbiamo firmato cambiali in bianco. Non è una questione di alleanze, ma di capire qual è oggi l'interesse pubblico, cos'è che viene prima di noi, di tutti noi, e prima delle esigenze di ogni partito. Lo voglio ricordare perché ho come l'impressione che nel dibattito di questi giorni sia scomparso il Paese, e le sofferenze che tanti stanno vivendo. Da che parte stiamo? Abbiamo sempre detto che il Movimento serve l’interesse dei cittadini prima di ogni altra cosa. E proprio ora dobbiamo comportarci di conseguenza». 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Febbraio 2021, 10:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA