Covid e viaggi, si potrà partire per le vacanze di Pasqua? Green pass, quarantene e corridoi turistici: tutte le regole

Nei prossimi mesi previsto ulteriore allentamento delle restrizioni: muoversi in Europa sarà più facile

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Il conto alla rovescia, per qualcuno, è già cominciato. Perché messo alle spalle il Natale, ancora con restrizioni e paura per la variante Omicron, all'orizzonte ci sono già le vacanze di Pasqua. E così gli italiani cominciano a chiedersi se e come sarà possibile spostarsi per qualche giorno di relax, in Italia o all'estero. A maggior ragione che quest'anno cade il 17 aprile, a poco più di due settimane dalla data che dovrebbe sancire la fine dello stato di emergenza. Le domande quindi sono più che lecita: si potrà viaggiare? E dove? E servirà il Green pass?

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Cosa succede alla fine dello stato di emergenza

Con la fine dello stato di emergenza, previsto il 31 marzo, il governo perderebbe quei poteri straordinari che hanno permesso l'introduzione di decreti e normative per motivi sanitari. A proposito di viaggi, non potrebbero più essere bloccati voli da e per Paesi ritenuti più a rischio, così come limitare l'ingresso da qualsiasi Paese del mondo. Addio anche ai colori delle regioni così come alle ordinanze dei singoli governatori che potevano, in caso di necessità, inasprire le misure del governo nazionale. Muoversi in Italia quindi sarà facile: per chi ha il Green pass e ha già la dose booster, di fatto ogni restrizione in quanto a spostamenti è annullata. 

Viaggi a Pasqua, i nuovi corridoi turistici Covid-free

Per quanto riguarda l'estero, l'ultima novità è legata ai corridoi turistici per le mete esotiche. La scorsa settimana il ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza che proroga fino al 30 giugno le misure relative ai cosiddetti "Corridoi turistici Covid-free" e, dal 1° febbraio, le estende ad altre sei destinazioni: Cuba, Singapore, Turchia, Tailandia (limitatamente all'isola di Phuket), Oman e Polinesia francese. Fino ad ora erano attivi quelli per Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto (limitatamente a Sharm El Sheikh e Marsa Alam): in tutte queste zone, i viaggiatori sono esentati dal rispetto degli obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario a patto che siano rispettate alcune condizioni. Una di queste è presentare ai controlli il travel pass corridoi turistici, un modulo con le informazioni relative agli spostamenti, alla permanenza presso le strutture e alla polizza Covid.

Oltre a questi documenti, chi viaggia dovrà avere il Green pass che dovrà testimoniare il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione. In più, dovranno sottoporsi a tampone molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti la partenza e un altro negativo nelle 48 ore successive all'arrivo nel Paese. Sarà necessario un tests anche all'arrivo in Italia. L’ordinanza specifica che il test molecolare o antigenico previsto all’ingresso nel territorio nazionale «può essere effettuato, altresì, entro le 24 ore successive al rientro nel territorio nazionale, con obbligo di isolamento fiduciario fino all’esito dello stesso. Inoltre, gli operatori turistici comunicano ai competenti Uffici del ministero della Salute, almeno cinque giorni prima del loro ingresso, la lista dei passeggeri che fanno rientro sul territorio nazionale, nonché dei singoli Paesi di provenienza e degli aeroporti di arrivo».  

 

Viaggi in Europa, cosa cambia

Premesso che in due mesi le misure anti-contagio potrebbero essere ulteriormente ridotte se, come sembra, il virus dovesse entrare nella sua fase endemica, altre novità sono arrivate anche per chi arriva in Italia da un Paese dell'Unione Europea. Fino al 15 marzo (quindi prima di Pasqua, ma le linee guida danno già un'indicazione di massima) per viaggiare basterà avere l'EU Digital Covid Certificate, che attesta la guarigione, l’avvenuta vaccinazione o il fatto che una persona sia risultata negativa. Una volta nel Paese, i turisti stranieri dovranno comunque rispettare le norme in vigore nel territorio italiano che prevedono l’uso delle mascherine anche all’aperto e limitazioni per le persone che non sono vaccinate e/o non sono guarite. 

Per recarsi all'estero, la soluzione è quella comunque di informarsi prima della partenza e di rispettare, ovviamente, le regole di ogni singolo Paese. Informandosi prima di prenotare. In Francia, per esempio, al momento chi arriva deve compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile alla pagina del ministero dell’Interno francese, a prescindere dal Green pass, minori compresi. La compilazione di un “formulario di salute pubblica” è richiesta anche in Spagna dove ogni viaggiatore è sottoposto al controllo della temperatura corporea.

Per andare nella vicina Austria, si dovrà mostrare un test molecolare negativo effettuato nelle 72 ore precedenti oltre al certificato vaccinale o quello della guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi. Esonerati invece dal tampone e da ogni quarantena chi ha fatto il booster o è guarito negli ultimi 90 giorni.

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Gli Stati Uniti

Per chi ha voglia di una pazzia e per Pasqua dovesse decidere di andare negli Stati Uniti, il percorso è più facile: dall'8 novembre sono cadute tutte le restrizioni agli arrivi negli Stati Uniti per chi proviene dall'area Schengen ed è completamente vaccinato o esente perché rientra in alcune categorie (es. minori di 18 anni o persone che non si possono vaccinare). Bisogna però esibire un test negativo (in alcuni casi basta un certificato di guarigione) ed è raccomandato farne un altro tre o cinque giorni dopo l’arrivo. 

I Paesi dell'Elenco E 

Secondo l'ordinanza 27 gennaio, almeno fino al 15 marzo, gli spostamenti verso Albania, Bosnia Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Serbia, Ucraina sono consentiti solo in presenza di precise motivazioni e cioè lavoro, salute, studio, assoluta urgenza, rientro presso il domicilio o la residenza anche di persone con cui vi sia una relazione affettiva stabile e comprovata. Esclusi, quindi, gli spostamenti per turismo.


Ultimo aggiornamento: Martedì 8 Febbraio 2022, 16:41
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